Saint Robert (Cima) Cresta SO

Saint Robert (Cima) Cresta SO
La gita
enzo51
3 09/07/2014

E la tanto decantata cresta parecchio in oblio e scarsamente frequentata dal lato Italiano. Sicuramente frequentata molto di piu’ dai nostri cugini d’oltralpe. Cos’e’ che noi non facciamo che invece loro fanno..! L’unica cordata presente in cresta e piu’ avanti di noi guarda caso era proprio di francesi. Scartata la possibilita’ di spezzare la gita in due giorni, anche se le premesse per farlo c’erano tutte. Non si spiegherebbe altrimenti la presenza del rifugio a meta’ strada, per noi cmq utile un minimo lo stesso per.. giusto il tempo di un caffe’. Pensato bene (forti della nostra preparazione, fiducia nei propri mezzi, e supportati da un bagaglio di esperienze in terra alpina di ormai lunga data, di tirare via la cosa in giornata. Come da tempo siamo ormai soliti fare sulle basi di cio’ che ormai e’ diventata una consuetudine. Come non spaventano lunghe e affannose marce d’avvicinamento, quella di oggi di 3h.30, a cui fa seguito nella stragrande maggioranza dei casi quella che viene definita poi la fetta piu’ importante da gustare, la cresta. Un carosello acrobatico con tanta ginnastica e sfoggio di tecnica al seguito, che sono quei apparentemente interminabili percorsi aerei e delicati, dove sei sempre a stretto contatto col rischio e il pericolo che qualcosa inaspettatamente possa accadere da un momento all’altro. A parte cio’, roccia ottima come raramente capita di trovare su queste montagne destinate tutte o quasi a finire in pezzi. Maltempo in anticipo a funestare un tantino il prosieguo della traversata, che dalla vetta ci ha visti calare con difficolta’ pressoche’ analoghe a quelle di poco prima, senza ausilio di doppie, al colletto Saint Robert, sul versante opposto della montagna. La cosa sembrava finire li’, ma scendendo con ancora discrete forze in serbo, notando la possibilita’ di salire montagne minori che possono in qualche modo attirare la nostra attenzione, senza porci tante domande noi le saliamo. A farne le spese questa volta e’ stata la Punta Roccati all’ombra del Gelas, sulla scia di passaggio che dalla St.Robert tramite la gorgia della Maura e il rifugio Dado Soria ci ha visti seppur sotto la pioggia approdare ancora un a volta soddisfatti, e al sicuro fino al termine della discesa. Per come attualmente si prospetta la stagione, che tutto pare tranne che estate, poca la gente in giro.

Con Pablo, l’energia dei vent’anni e, Paolo con la sua ineguagliabile carica di simpatia.

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