Sachère (Colle della) da Surrier

Sachère (Colle della) da Surrier
La gita
brunello-56
4 01/08/2011
Accesso stradale
In autobus a Valgrisenche

Gita con variante rispetto all’itinerario originale: partenza da Valgrisenche capoluogo anziché da Surier, tanto per aggiungere un po’ di chilometri al percorso.
Si parte dal Vieux Quartier, dove si imbocca il sentiero n. 17 per gli alpeggi dell’Arp Vieille. Il sentiero prima sale ripido, a volte un po’ nascosto dalla vegetazione, incrocia la via ferrata per l’Aouille, poi esce all’aperto, diventa una larga mulattiera lastricata e sbocca infine nel vallone al di sopra degli alpeggi. Si scende sulla sterrata, la si percorre a ritroso verso valle ed al tornante si imbocca il sentiero n. 14A (palina segnavia), che subito sale ripido, aggira il Mont Pela per entrare nel Vallone di S. Grato. Il sentiero, che corre sempre alto in costa, passa vicino al Ricovero Cucco ed agli alpeggi di Revera damon, per scendere poi al Lago di S Grato.
Dal lago al colle, come già riportato dalle relazioni precedenti:
– salire senza percorso definito (inutile ricercare gli ometti), superando il primo salto e sbucare nel vallone superiore;
– proseguire stando sempre sul fondo del vallone, all’altezza del torrente;
– salire al colle lasciandosi il ghiacciaio sulla sinistra, attraversando tratti simili a sabbie mobili;
– salire l’ultima rampa per il colle mantenendosi sulla destra, dove i massi sembrano più stabili e meno a rischio frana (e dove non piovono sassi).
Dal colle sono salito verso la Gran Becca du Mont, arrivando però soltanto fino al nevaio posto sotto la parete rocciosa al di sotto della vetta. La salita per il primo tratto è facile ed intuitiva, dal nevaio occorre invece individuare il percorso che aggira la parete rocciosa. Peccato fermarsi, però anche da questo punto il panorama è superlativo.
Ritorno sul percorso di salita fino al lago, poi discesa lungo il sentiero n. 14 fino a Grand Alpe. Qui comincia il tratto-choc sulla strada asfaltata, da percorrere fino a Valgrisenche, ma la fortuna si è materializzata con un’auto di inglesi che mi ha riportato al capoluogo per la navetta delle 18:30.
Salita al colle un po’ faticosa ma mai difficile o pericolosa. Come detto il ghiacciaio si può aggirare agevolmente e non servono i ramponi.
Giornata rovinata dalla nuvolosità sempre bassa, che ha ridotto la visibilità. A parte le persone agli alpeggi e poi al lago, rigorosamente zero persone lungo il percorso di salita.

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