Sa Costa e S’Aidu – Corvalis

Sa Costa e S’Aidu – Corvalis
La gita
gipeto
3 30/03/2024
Accesso stradale
Parheggio Pedra Longa

Il sentiero del selvaggio blu attacca un paio di tornanti sopra al parcheggio finale di Pedra Longa ed è molto evidente. Una volta imboccato il sentiero per 5 minuti circa bisogna puntare alla parete grigia piuttosto vegetata sulla destra, e non quella rossastra sulla sinistra. Gli attacchi di saratoga e corvalis non sono evidenti fino a quando non li si hanno a 1 metro di distanza, per cui bisogna cercare un po’, ma se si punta alla base della parete grigia si trovano gli attacchi in corrispondenza di un’ampia gengiva/conca che si alza di una 50ina di metri dal sentiero del selvaggio blu. Una traccia più o meno evidente con qualche ometto conduce agli attacchi. La scrtitta “Corvalis” sta su un piccolo spigolino che si stacca leggermente dalla parete creando una piccola nicchia triangolare che comunque si vede solo da vicino.
Lo schizzo della via in cui compare anche freaky and misterious è molto approssimativo e non tiene conto di qualche traverso nè della lunghezza relativa dei tiri ma è comunque abbastanza utile.
I tiri sono lunghi e benchè non difficili richiedono una buona resistenza.
La sosta del primo tiro è leggermente a sinistra su un masso dopo un tratto terroso. Noi abbiamo puntato alla linea degli spit e non l’abbiamo notata immediatamente poi, dovendo riscendere di qualche passo per raggiungerla.
I primi 6 tiri non hanno grosse difficoltà e si svolgono su roccia generalmente ottima e un po’ dolorosa per i piedi.
ad S5 si vede chiaramente il cordone che traversa a destra verso freaky and mysterious.
S5 si può effettuare sull’evidente catena con anello posta su un grosso masso oppure si può effettuare su due spit da collegare posti su un terrazzo erboso 3 metri oltre alla catena. Soluzione più comoda a nostro avviso.
Il tiro 7 è continuo e lunghissimo con diversi passi sul 6b ed è il più bello della via. Anche l’ottavo tiro è molto bello e si conclude con un leggero traverso a sinistra verso una sosta, che noi abbiamo inutito essere quella in comune con saratoga (ma c’è anche una linea di spit che sale dritto lungo la parete).
Ci siamo calati lungo Saratoga. Calate lunghe e laboriose che spesso richiedono rinvii a causa di traversi. Specialmente la prima, che in discesa traversa a sinistra non poco nell’ultima parte della calata. Le calate 6 e 7 si possono probabilmente unire, saltando cioè la S2 di Saratoga che è posta alla base della parete dopo una lunghissima cengia erbosa. Questa sosta è molto scomoda e la calata successiva non è altro che un breve tratto su traccia che seguita perpendicolarmente alla parete porta ad un alberello collegato ad uno spit con un cordino buono. L’alberello, spalle alla parete, si trova leggeremente a destra. Noi ci siamo calati sull’albero visto che non c’era maglia rapida e non ne avevamo da lasciare.

L’ambiente e i tiri 7 e 8 rendono questa via meritevole di ripetizione. I primi tiri un po’ anonimi e le calate assicurano che difficilmente sarà una via da fare più di una volta.

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