Bella, lunga ed estenuante traversata passando per la vetta del Rutor, montagna tra le più frequentate della Valle. Si parte da Bonne di buon mattino con una giornata non proprio entusiasmante ma, vista la penuria di bel tempo di questo periodo, la voglia di montagna è tanta e non si può tenere a freno. La salita non pone nessun problema, il sole si alterna a passaggi nuvolosi e nella parte alta ci accompagna a tratti una leggerissima e soffice nevicata. Decidiamo di salire dalla diretta sotto la punta, con qualche problema di sassi instabili poco visibili sotto la neve fresca. Arriviamo in vetta e decidiamo di continuare come previsto la discesa verso La Thuile passando per il rifugio Deffeyes. Iniziamo la discesa e la visibilità peggiora decisamente e ci troviamo in breve in un “white out” fastidioso che sulla parte piatta del ghiacciaio del Rutor ci crea più volte problemi di orientamento. La traccia, in genere molto marcata, è coperta di neve e ci troviamo in qualche caso ad avvicinarci pericolosamente a crepacci di dimensioni notevoli. Approfittiamo dei pochi sprazzi di visibilità per ritrovare la via giusta facendo riferimento alle pareti rocciose sulla destra scendendo e alle tracce di passaggio che si intravedono qua e la sotto la coltre di neve fresca. A mano a mano che si perde quota la visibilità migliora e verso il fondo del ghiacciaio siamo fuori dalla nuvola. Ci rendiamo conto di aver attraversato tutto il ghiacciaio del Rutor alla cieca e spero di non ripetere l’esperienza… L’ ambiente è comunque meraviglioso anche se la memoria torna alla prima salita di tanti anni fa e soprattutto al ghiacciaio notevolmente più esteso. La lunga discesa ci porta come previsto a La Joux per il rientro decisamente appagati. Escursione veramente lunga e faticosa da effettuarsi in giornata. Vista la bellezza dell’ambiente è meglio godersela su due giorni.
Con Monica e Mathias, sempre in forma e ottimi compagni di ravanate.