Rutor (Testa del) Via Normale da La Joux per il Rifugio Deffejes

Rutor (Testa del) Via Normale da La Joux per il Rifugio Deffejes
La gita
andrea81
5 19/07/2009
Traccia GPX

Partiti sabato con tempo molto incerto, arriviamo a La Joux tra pioggia e vento, una spolverata di neve sulle montagne circostanti. Aspettiamo un po’ e il tempo pare migliorare, così partiamo alla volta del Rifugio Deffeyes. Deviazioni d’obbligo per le cascate indicate lungo il percorso, davvero uno spettacolo.
Mulattiera ampia e comoda, anche se i gradoni spaccano un po’ le gambe con lo zaino pieno. Nel frattempo il sole e il bel tempo ci raggiungono e ci accompagnano fino al Rifugio. Usciti dal bosco il panorama diventa grandioso, peccato le nubi di tormenta verso il Rutor. Arriviamo al Rifugio nel tardo pomeriggio, accoglienza e organizzazione ottima da parte dei gestori.
L’indomani mattina colazione alle 5 e partenza alle 5.30 con i primi chiarori. Siamo una decina a dirigerci al Rutor, io e il socio Danilo siamo i primi a mettere piede sul ghiacciaio, dopo aver percorso circa un’ora di sentiero ottimamente indicato.
Purtroppo la visibilità è scarsa, il miglioramento previsto tarda ad arrivare, così cerchiamo un percorso il più logico possibile per aggirare i seracchi ed evitare le zone crepacciate, e tutto sommato non essendoci mai stati ce la siamo cavata bene. Parte bassa del ghiacciaio in condizioni tardo estive ma i crepacci sono ben visibili e stretti. In alto la situazione cambia a causa della neve caduta nei due giorni precedenti, circa 10 cm che ricoprono tutto, tuttavia alcuni crepacci sono individuabili.
Arrivati al pianoro che precede l’ultima rampa finalmente le nubi si dissolvono grazie a un po’ di vento, freddo ma non forte, che ci regala una bellissima giornata di sole. Traversiamo da sinistra a destra il pianoro in direzione della cima. Solitamente si salirebbe in cresta, ma oggi essendo ricoperta di verglas e neve non è così banale, così decidiamo di seguire la traccia che affronta il pendio sotto la vetta, prima con un traverso facile e poi con uno strappetto più ripido fino a sbucare sulla parte più larga del crestone di sfasciumi. Da qui in pochi passi siamo in vetta, circa 4h 30 dalla partenza.
Discesa con un panorama eccezionale e temperatura fresca, così la neve tiene ottimamente e non corriamo particolari rischi. Da segnalare un crepaccio poco visibile ma profondo che si sta aprendo sul pendio prima del traverso finale.
Noiosi e faticosi i vari salicendi che precedono il rifugio.

In compagnia del socio Danilo (che ha una marcia in più), con il quale ho potuto riscattare la mancata vetta della Monciair della settimana precedente. Gita consigliabilissima perchè facile (l’unico rischio sono i crepacci) ed estremamente panoramica. I laghi che si incontrano sono uno più bello dell’altro, ambiente meraviglioso.

foto su www.lafiocavenmola.it

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