Rutor (Testa del) Via Normale da Bonne per il Rifugio degli Angeli

Rutor (Testa del) Via Normale da Bonne per il Rifugio degli Angeli
La gita
moa
4 12/08/2009

La salita al Rifugio degli Angeli è piuttosto lunga, soprattutto dal pianoro col laghetto dove il sentiero è tutto un tornante e non si capisce quanto manchi…Poi se si ha un bel pezzo di legna sullo zaino la fatica aumenta! Da dove finisce la strada sterrata infatti c’è un mucchio di legna con un cartello che dice di portare su al rifugio un pezzo se si ha voglia e a non farlo ci si sente un po’ in colpa…Cmq, per chi volesse, nell’ultimo tratto di sentiero ci sono alcuni pezzi abbandonati, così si risparmia un po’ di fatica :p
Il rifugio è proprio accogliente e ben gestito da ragazzi giovani, cordiali e volenterosi.
Passiamo al momento critico…la salita al Rutor (mancata per 100 m). Dal rifugio si segue un sentiero su pietraia segnato da ometti, fino ad arrivare ad una larga lingua di ghiacciaio. Qui abbiamo dovuto calzare i ramponi perché la mattina presto era proprio gelato. Noi lo abbiamo attraversato con un lungo traverso, ma forse sarebbe stato meglio risalirlo fino al colletto (un paio di crepacci in cima), perché da lì poi parte un sentiero abbastanza visibile grazie alla traccia e agli ometti. Cmq con un po’ di ravanamento tra rocce instabili (tolti i ramponi)siamo riusciti a trovare quel “sentiero”. Questo porta fino al ghiacciao superiore, che abbiamo attraversato (rimessi i ramponi) facendo molta attenzione ai numerosi crepacci, uno mezzo coperto, fino a dirigerci verso una lingua di neve/ghiaccio con sfasciumi sul bordo sinistro. Da qui abbiamo proseguito appunto sugli sfaciumi tenendo la lingua di neve alla nostra dx (passare sulla neve era un po’ troppo ripido per i miei gusti). Questo tratto su sfasciumi non è il massimo, cmq proseguendo si sbuca a pochi metri dall’anticima…peccato che il mio solito mal di montagna mi ha fregata prima, così io non sono mai sbucata da lì e la Madonnina l’ho vista solo da lontano. Saverio invece è salito fino all’anticima e mi ha confermato che mancava proprio poco.

Un grazie alla gentilezza e alla simpatia dei numerosi ragazzi che lavoravano al rifugio e un grazie ancora più grande a Saverio che ha sempre tanta pazienza. Sarà per la prossima volta?

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