Ruivo (Pico) traversata dal Pico do Areeiro

Ruivo (Pico) traversata dal Pico do Areeiro
La gita
sensacugnisiun
5 21/08/2017

Salita da Texeiro per il pico de Ruivo quindi discesa fino al bivio per l’Areeiro e percorso il sentiero Ovest, l’Est attualmente è chiuso. Prima di approcciare il sistema di cenge e gallerie sotto il pico del Gato si perde abbastanza dislivello su scale e tratti attrezzati addirittura a mancorrente. Gallerie con vari stillicidi e pozzanghere ma superabili anche senza frontale, comunque utile a sveltire la marcia. Stop al miradouro du Ninho da Manta visto l’Areeiro ormai prossimo e affollato dato che si arriva praticamente in auto, rientro per la stessa via. Scendendo in auto abbiam raggiunto la zona di Pico das Pedras da dove in 2km a piedi si raggiunge Queimada e la partenza del sentiero per il caldeirao Verde e del Diablo raggiungibili seguendo la levada in rispettivamente 6 e 7,5 km da queimada. Ci sono fontane a Pico das Pedras ma non a Queimada, quindi conviene far scorta.
Percorso molto suggestivo per l’Areeiro tra guglie e anfratti e ottimi scorci, foreste lussureggianti attorno alle levadas. In totale oltre 30km approfittando della giornata limpida e calda, meglio comunque fare in due giorni i due percorsi.
Senza aggiungere nuovi itinerari viste le varie mappe in loco o le proposte online è da segnalare la levada delle 25 Fonti e la levada do Risco, partendo da Rabacal. 4,6 km usufruendo del servizio navetta che evita 3km di sterrata polverosa, ed il percorso ambientale di Ribeiro Frio, servito da punti ristoro in partenza e sul percorso.
Da non perdere lo splendido sentiero verso punta san Laurenco, raggiungibile dopo la Prainha nera, presso Canical. Sono circa 8km A/R e termina presso la Punta do Furado, con sotto il ventoso isolotto del faro. Molto caratteristico il villaggio di Faja dos Padres con le sue viti e coltivazioni di mango. Isolato sotto la scogliera e raggiungibile via mare o teleferica, era un antico eremo gesuita. Verso est si trova l’unico piccolo bar ed è possibile proseguire su grossi ciottoli instabili e raggiungere (marea permettendo) una spiaggia a mezza luna sotto la scogliera, con imponenti formazioni rocciose.

Isola unica nel suo genere, almeno in Europa, con lati caraibici evidenti in flora e vegetazione, nell’amena porto da Cruz con i suoi chioschi lungomare o nelle spiagge bianche di porto Santo. Ospitalità ottima, specialmente nei b&b, spesso gestiti da inglesi a testimoniare tradizioni e l’antico legame tra Britannia e l’isola fatto di protezione, ma anche purtroppo di sfruttamento anche eccessivo di terreni e maestranze. Un raro abbinamento tra escursionismo e ambiente marino, con tratti ancora selvaggi e incontaminati in entrambi i contesti. Turismo prettamente nordico con tedeschi, inglesi e qualche francese, abbiamo sentito l’italiano solo una volta a funchal, ma non se ne sentiva la mancanza. Locals socievoli solari a funchal e nei maggiori nuclei, più riservatezza altrove.
Ci sono vari percorsi dedicati alla mtb in particolare nell’altopiano di paul da serra, o i downhill dal Poiso su Funchal. Molti sentieri e levadas non sono percorribili o vietati su due ruote, un pò limitanti quindi per gli angoli più caratteristici dell’isola.
I sentieri secondari sono spesso invasi dalla vegetazione, uscendo dai principali meglio avere abiti lunghi, ho personalmente “disturbato” un nido di vespe con le inquiline che si sono vendicate come dovuto, e fanno più male delle nostrane! salut

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