Ruggia (Pizzo) da Arvogno

Ruggia (Pizzo) da Arvogno
La gita
larix66
3 19/01/2013
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
1700
Equipaggiamento
Scialpinistica

Gita interessante per il livello tecnico sia della salita che della discesa, dal lungo sviluppo ma dal dislivello contenuto, affrontata in una giornata dal meteo molto meno proibitivo di quanto annunciato nelle previsioni. Le condizioni di scarso innevamento dovute al caldo anomalo della prima settimana di gennaio ci costringono a partire dalla Piana di Vigezzo, raggiunta in funivia, ma ci consentono di affrontare in sicurezza pendii normalmente da evitare in questa stagione, con la neve stabilizzata dalle temperature rientrate finalmente nella norma per il periodo. Seguiamo quindi un percorso completamente diverso da quello descritto nell’itinerario e nelle gite precedenti. Raggiungiamo la Bocchetta di Muino e scendiamo leggermente fino al rifugio “Greppi” del Cai Vigezzo dove ripelliamo e ci dirigiamo verso l’Alpe Ruggia. Le condizioni della neve variano spesso tra portante, non portante e ventata secondo le varie esposizioni. Dalle baite proseguiamo a mezzacosta in direzione della cima lungo il sentiero per l’Alpe Tenda, che abbandoniamo puntando direttamente al canalone Sud-Est che porta direttamente in vetta. Saliamo con sci e rampanti fino a circa tre quarti, poi con ramponi e piccozza, su neve portante con qualche sottile accumulo. La discesa avviene per lo stesso percorso; la pendenza è molto sostenuta e la neve è rimasta dura per via del soleggiamento pressoché nullo. Tornati all’Alpe Ruggia ripelliamo per l’ennesima volta e decidiamo di completare la gita raggiungendo per cresta la cima del Trubbio, da cui ci riportiamo alla Piana su percorsi alternativi alle piste. Volendo ripetere la gita dopo precipitazioni significative occorre valutare attentamente le condizioni della neve soprattutto sul sentiero per la Bocchetta di Muino, che attraversa i ripidi pendii occidentali del Trubbio, e nel tratto finale dall’Alpe Ruggia alla cima.

Gita in compagnia di Andrea, nella solitudine della splendida Valle Onsernone osservati da lontano soltanto da un paio di camosci.

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