- Equipaggiamento
- Scialpinistica
“Testardi dentro”: dice bene il socio Giorgiobi! Testardaggine, una buona dose di inventiva e gusto per l’avventura sono gli elementi fondamentali per questa gita.
Aggiungo solo che nella parte bassa, superati i primi risalti in sx orografica, occorre non farsi tentare dai ripidi pendii coperti di faggi sullo stesso versante: vanno a morire contro una barra rocciosa invalicabile, e sono esposti a caduta di pietre e ghiaccio dall’alto. Un suggerimento per individuare la cengia-chiave è quello di guadare il torrente quando questo si fa meno incassato e risalire direttamente il ripido pendio nevoso con radi alberi puntando ad un’allungata barra rocciosa con colate di ghiaccio ed un evidente nevaio pensile (visibile dal basso) sopra di essa.
Superato il passaggio più ostico: ambiente mozzafiato, selvaggio al 100%, e neve eccezionale! In discesa ottime pendenze si alternano a tratti più rilassanti; per discendere la cengia un solido alberello può eventualmente servire da ancoraggio.
Un grazie alla mente della gita ed ai soci infaticabili battitori!