









- Accesso stradale
- Regolare
Sul Rous vi ero già stato in primavera ma non passando, per lo meno in salita, dall’itinerario di oggi. Sulla Fraternali è segnato un sentiero 235 che in realtà non esiste praticamente più, è una leggenda metropolitana, mitologia: ci vorrebbe, nella parte iniziale, il filo di Arianna o l’astuzia di Ulisse per vederlo ma salendo se ne incominciano a riconoscere le tracce che in seguito diventano segni ed indizi; l’emozione di Schliemann quando scoprì che Troia esisteva è comparabile a quello che si prova a quota 2100m quando in effetti si interseca un sentiero (vero) il cui incrocio corrisponde da carta. Ma oramai ci avevo preso gusto ed ho quindi continuato in direzione nord tenendomi a dx del colle del Trione ed infilandomi in un ripido canale erboso (ben camminabile) che deposita proprio sotto la cima, che in breve si raggiunge. Dalla cima sono andato verso il Croset senza raggiungerlo e sono sceso dal sentiero 236, decisamente più visibile. La poca neve che ha resistito nelle conche delle parti alte è totalmente aggirabile.
Lode al Favonio:
L’aria che di stare tra le nuvole si è seccata, oggi fugge nel cielo vuoto e di gioia impazza. Con lei cantano faggi e danzano larici, per lei si accende la luce, esplodono i colori.