Rous (Mont) dal Laghetto Pesca Sportiva

Rous (Mont) dal Laghetto Pesca Sportiva
La gita
franz-roten
5 03/08/2017

Il nubifragio di inizio settimana ha sconvolto la parte iniziale del vallone di Vofrede: non esiste più parcheggio al lago di pesca sportiva (lago diventato una pozza di acqua marrone e fango). Parcheggiato pochi metri oltre che scende al laghetto sulla strada regionale che porta a Cervinia (ampio spiazzo sulla sinistra salendo). Attraversato il torrente su un ponte di legno (provvisorio?), ci si trova in mezzo al fango ed ai detriti. Trovato il sentiero numeor 9 accanto alla fontana del laghetto, sino a circa 2200 metri il sentiero è spesso interrotto; abbiamo segnalato con ometti dove guadare (dove finisce il sentiero, spazzato via dal torrente), poi finalmente dalla palina segnaletica il sentiero tutto sommato in buone condizioni, ma ancora con segni del nubifragio. Ferrata in ottime condizioni : in effetti non è propriamente una ferrata, ma un bel sentiero verticale a tratti molto esposto. Due in effetti i passaggi impegnativi (il primo all’inizio butta un po’ in fuori), siamo comunque saliti con il kit da ferrata ed il casco : talora i moschettoni danno un po’ fastidio, dove il passaggio è “atletico”, ma li consiglio comunque. Finita la ferrata per arrivare al colle c’è ancora un bel pezzo di sfasciumi in cui trovare la traiettoria migliore (ometti che un po’ aiutano). Dal colle alla cima (che non è quella con la croce che si vede per buona parte del percorso, ma è un po’ più spostata verso sud, nonchè più alta di 10 metri..) spesso a quattro zampe, in un paio di punti ben verticale, parecchie tracce tra cui sceglier la migliore (noi praticamente sempre a sinistra del filo di cresta). Ritornati al colle (abbiamo rifissato i paletti), scesi verso il Gran Lago, dapprima su traccia su sfasciumi (anche qui i maltempo ha rovinato parecchio la traccia), poi su pietraia (ometti). Dal Gran Lago abbiamo seguito le tracce che lo costeggiano e portano al lago del Monte Dragone fin sotto al rifugio Perucca, dove abbiamo preso il sentiero 35, poi finestra di Cignana. Non siamo scesi per il 107, perchè dall’alto abbiamo visto che la parte finale, in corrispondenza della cava di Vofrede era stato portato via dal torrente. quindi abbiamo proseguito in quota fino a ricollegarci al sentiero 9 percorso all’andata. Ultima sorpresa al laghetto : le ruspe che bonificavano l’alluvione, avevano scavato un canale di drenaggio che al mattino non c’era, per cui per raggiungere il ponte siamo “scivolati” in questo canale (alto un paio di metri, fortunatamente con poca acqua perchè appena aperto) per risalire nel fango dalla sponda opposta.

Grandissimo itinerario, assolutamente da fare (ma non subito, aspettare che abbiano finito i lavori di ripristino del fondovalle!); il GPS dà più di 21 km di percorso con 1530 metri di dislivello complessivi (il bellissimo sentiero in quota dalla finestra di Cignana ha parecchi sali-scendi). Si respira ambiente di alta montagna per tutta la salita fino al Mont Rous, poi i sentieri di rientro sono altamente panoramici, anche se ben più lunghi. Con Franchino e zio Ermy, tutti del CAI Cameri.

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