- Accesso stradale
- ok
Sono 600m di cresta, ca di dsl. dal Seriola in vetta, e uno sviluppo di almeno 900m incluse le discese ai numerosi intagli (contati una decina). Tutti raggiungibili in disarrampicata con modesta esposizione. Non si esclude l’uso della doppia. nel qual caso questa si ritenesse necessaria, viste anche le possibilita’ che la roccia offre, affinche’ queste si possano effettuare ricca com’e’ di spuntoni e fessure. Come tempi siamo li’. Dopo un carosello di saliscendi e aggiramenti dei vari torriocini o gendarmi ,li si chiami come si vuole, con lunghi tratti dove si potrebbero usare addirittura i bastoncini, la cresta di colpo s’impenna. Mantenendosi sul filo poco pronunciato di essa i passaggi possono giungere fino al IV° . Stando invece a dx del filo una successione di rampe, cengie e facili canalini consentono di arrivare al sommo della cresta a q.3195m alla confluenza con la cresta che proviene dalla vetta (visibile sulla sx e distante solo piu’ 450m) , che qui in in corrispondenza di questa quota cambia orientamento radicalmente , senza grosse difficolta’. Al massimo passi di II°. Cio’ che scoraggia in parte dall’intraprendere ad avventurarsi lungo questo itinerario non e’ tanto la difficolta’ tecnica in se, quanto la sua lunghezza e complessita’ specie della struttura rocciosa sul finale.
Con Franco G. sempre a finire a cacciarci in posti dove c’e’ poco o nulla di scritto, e dover inventare tutto li’ sul momento.
Utilizzata la via ferrata di Vofrede per il rientro ad anello dall’omonimo vallone.