Sono tornato su questa piacevole (ma non molto impegnativa) ferrata assieme all’amico Sax e a sua moglie Simo, che se l’è cavata alla grande. Sul posto abbiamo incontrato un simpatico gruppo di ferratisti del CAi di Pianezza, che saluto: tra loro vi era anche Pier, classe 1936 (!!!), che ci ha davvero lasciati ammirati per la sua prestanza fisica, lo humor e l’evidente dimestichezza con la roccia e l’arrampicata libera. Assieme a lui, ho voluto indagare le ragioni per cui il tratto atletico era dichiarato chiuso, senza peraltro altre spiegazioni. Dato che il laconico cartello era stato evidentemente affisso da lungo tempo, abbiamo pensato che si riferisse a una probabile manutenzione del tracciato. In realtà, qualche decina di metri dopo lo strapiombo che rende un po’ più adrenalinica questa ferrata, abbiamo scoperto che… il cavo è stato tolto per svariate decine di metri, proprio in corrispondenza del traverso che corre lungo la placca bagnata. Nessuna possibilità di proseguire, dunque. Se non volete farvi al contrario lo strapiombo (cosa che peraltro ho trovato molto divertente), non fate come noi, rassegnatevi e proseguite lungo la via normale! Come al solito, peccato che nessuno si prenda la briga di avvisare gli appassionati sui siti web preposti… (www.altox.it, tanto per dirne uno, ovvero il sito delle guide che hanno attrezzato proprio questa ferrata).