Salita di grande soddisfazione, per l’ambiente e il panorama, ma che si è rivelata molto più impegnativa del previsto a causa dell’innevamento presente sulla cresta di salita, e che ha complicato la progressione.
Sul ghiacciaio da attraversare prima di arrivare in cresta non c’è stato nessun problema né in salita né in discesa, nonostante l’innevamento recente che ci ha costretto a battere traccia (crepacci comunque visibili e a distanza di sicurezza).
La cresta, che in pratica era di misto, invece ci ha richiesto un certo impegno… l’abbiamo fatta tutta con i ramponi ai piedi (anche se con il senno di poi, visto il caldo e la neve via via più marcia, era meglio toglierli). In salita abbiamo superato direttamente entrambi i risalti rocciosi, facendo sicure veloci e mettendo qualche protezione. Partiti alle 6, siamo arrivati in vetta tardissimo (alle 11:45!) ma per fortuna il tempo era stabile e non ha dato problemi.
In discesa abbiamo penato, scegliendo di fare prima una doppia “avventurosa” di 30 m dalle rocce del risalto finale (lasciato un cordino su uno spuntone un po’ dubbio) e poi di aggirare il risalto successivo passando dal ghiacciaio (a destra scendendo), faticando molto a causa della neve marcia.
Rientro al rifugio alle 17:30 e alla macchina alle 20:20!
In definitiva: in queste condizioni la valutazione dell’itinerario a mio parere è un buon PD+.
Un grosso saluto al capotreno Kurz, alla prima esperienza su terreni di questo genere. Nonostante le difficoltà e i rischi affrontati non si è perso d’animo, complimenti.