Rosso d’Ala (Monte) da Ala di Stura

Rosso d’Ala (Monte) da Ala di Stura
La gita
amlain
5 23/09/2023
Accesso stradale
Ok

Bella gita. Lunga, ma molto appagante. All’andata abbiamo seguito l’itinerario descritto. Fino alle miniere radis (dove inizia la pietraia) è sempre facile seguire il sentiero che sale piuttosto morbido. Solo in alcuni tratti occorre aguzzare un po’ la vista per trovare il percorso, talvolta ancora un po’ coperto dalla vegetazione, soprattutto nella parte medio – bassa, tra i vari alpeggi dismessi.
Dalle miniere il percorso si impenna sempre di più fino a raggiungere il colle. Numerosi ometti guidano all’inizio del canalone (sx salendo) per poi diradarsi più o meno in corrispondenza della cresta divisoria. Noi abbiamo seguito due grossi ometti che ci hanno portato alla destra della cresta, su terreno antipatico. Risalendo, abbiamo tralasciato sulla sinistra un primo ripido canalino caratterizzato da massi instabili, trovando poi un’insellatura quasi in quota con il colle (ma spostata decisamente più a destra) sotto alle alte pareti finali. Un breve traverso sulla pietraia e in poco abbiamo raggiunto il colle.
Per raggiungere la cima si seguono gli ometti, numerose serie portano su diversi percorsi buoni per raggiungere la vetta. Attenzione però alla qualità del terreno, qui si muovono tantissimi sassi anche grossi.
In discesa, raggiunto il colle, abbiamo seguito l’altro ramo del canalone (sx salendo). Il terreno è antipatico come dall’altra parte, ma il percorso è più lineare.
Volendo fare un anello, abbiamo raggiunto punta lusignetto e siamo scesi dalle piste da sci. Ad oggi un tratto di stada è chiuso da una rete arancione piuttosto alta (probabilmente per le mucche?) verso il tornantone della borgata Belfè. Per evitare guai con eventuali cani da pastore (avendo anche noi un cane) abbiamo optato per tagliare quel tratto di strada lungo il sentiero che scende in prossimità di un pilone votivo.

In questo periodo dell’anno la vegetazione è abbastanza contenuta da concedere un comodo passaggio nella parte bassa, sinceramente mi aspettavo di ravanare di più. Un po’ più macchinosa e delicata la parte sopra alle miniere, a causa della mobilità di sassi di discrete dimensioni.

Panorami splendidi per una gita lunga ma appagante. Alla partenza era tutto chiuso e sambrava voler piovere, ma noi abbiamo voluto credere al meteo che prometteva schiarite verso il tramonto… E siamo stati premiati.

Abbiamo trovato dei bastoncini da trekking appena sotto la cima, chi li ha persi può scrivermi in privato.

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