Bellissima roccia. In realtà non si tratta di uno spigolo, ma corrisponde al punto di contatto di due pareti (sud ed est). Ne deriva una “zona” dove è facile perdesi e trovarsi a “ravanare” in difficoltà ben diverse.
Il passaggio della mano è ostico per i mancini come me: presa con mano sinistra rovesciata e ginocchio destro per uscire al più puro stile di “lotta coll’alpe”.
La vie è protetta (e bene) solo alle soste: altrove è tutta da proteggere (se necessario). La mancanza di punti intermedi e di traccie di passaggio non aiutano a trovare la via, che segue sempre il punto più debole della “zona”
La discesa si può fare tranquillamente in doppie, che partono da una catena sita a pochi metri a sinistra (di chi sale) dall’uscita della via: in questo caso è FONDAMENTALE le 2 corde da 50 metri. Nella terza calata (se ricordo bene la sequenza) le corde di 50 non toccano per terra…
Uno schizzo utile si trova nel sito del CAI SEM Milano
Fatta ieri giovedì 19 luglio, fuggendo dalla pazza folla, in cordata con Gianni “Spirit” (grazie Gianni): 110 anni in due…