Rossa (Cima la) da La Fabbrica

Rossa (Cima la) da La Fabbrica
La gita
enzo51
2 14/12/2016
Accesso stradale
no problem
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
1800
Equipaggiamento
Scialpinistica

Partenza come sempre scrupolosamente dal basso, ma anche ipotesi gli impianti fossero in funzione, li avrei snobbati comunque.. Seguo per intero il sentiero 211, che mi portera’ al primo impatto con la neve non prima delle Alpi Lusignetto, ad una quota attorno i 1600m. Neve che si rivela da subito dura come marmo, e tale rimarra’ anche nella fase di discesa, a creare quanti piu’ problemi possibili per le lamine che nel ripido su crosta gelata deraperanno che e’ una meraviglia. Si manifesta da subito l’esigenza di mantenere gli sci in spalla, per tutto il resto della salita . La presa, tenendo di li in poi sempre i ramponi ai piedi si e’ rivelata di gran lunga migliore che non con le pelli, per quanto nuove fossero. Non ho seguito alla lettera il tragitto cosi come relazionato dal mio predecessore, lo percorrero’ poi fedelmente in discesa piu’ tardi a vetta raggiunta, come ovvio che sia.Istintivamente ho proseguito a salire dritto in direzione sud, il piu’ invitante valloncello che mi ha portato in breve a toccare le sponde del lago Lusignetto, ora un estesa pista di pattinaggio. Cio’ ha comportato il fare una variante al tema, anche se non cercata per la verita’. Un fuori programma che inevitabilmente mi ha portato a salire la Rossa comunque, passando pero’ dal Mazzucchini, a questo punto ormai non piu’ evitabile. Tradotta in cifre la cosa..allungamento dei tempi, incremento del dislivello..che con la discesa dal Mazzucchini al passo di q.2459 e la risalita per cresta alla Rossa, e’ arrivato in fretta a sfiorare i 2000m o giu’ di li’. La neve non ha ceduto un minimo, essendo il vallone in ombra e le temperature basse. Faticato a slacciare i cinghietti dei ramponi una qualvolta finita la neve e superati anche gli ultimi residui di ghiaccio sul sentiero, esistenti ancora all’altezza dell’Alpe Sape’. Il resto ancora un lungo e noioso calar giu’ ormai, ad affondare in uno spesso strato di fogliame. Tutto quello che il sentiero riusciva a contenere.

Un itinerario come al solto al di fuori degli schemi abituali..da prendere con le dovute riserve. Se si cerca il puro divertimento soltanto, non e’ questa di certo la gita che fa al caso.

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