Rosa dei Banchi da Dondena per il Colle della Rosa e la cresta NO

Rosa dei Banchi da Dondena per il Colle della Rosa e la cresta NO
La gita
melian
5 02/08/2016

Saliti dal Miserin; percorso individuabile con ometti (ovviamente richiede ottima visibilità).
Ancora diversi nevai presenti che abbiamo in gran parte aggirato.
Il tratto immediatamente sotto il colle della Rosa è insidioso perchè su terreno poco consistente, con diversi segni di distacchi e alcuni passaggi ridotti all’osso (in un punto si passa per forza su una roccia copera di detrito, poco simpatica in discesa).
Cresta molto bella, a patto di trovare subito il punto dove risalirla dopo essere passati sul tratto valdostano. Ho interpretato male la relazione (ora penso di averla descritta meglio) e, complice la presenza di ometti fuorvianti e di una flebile traccia, ho proseguito troppo sul lato sinistro, ben sotto la cresta.
La presenza di un bel nevaio molto inclinato contornato da sfasciumi pericolosi mi ha fatto tornare indietro e dopo un po’ di ravanamenti (avevamo già deciso di rientrare) abbiamo trovato il passaggio: l’ometto era sopra e non si vedeva molto, ne abbiamo fatto un altro subito sotto. Allego (brutta) foto del punto in questione. Recuperata la cresta, il percorso è bellissimo.
Facile invece trovare la famosa paretina di II: al momento è presente una corda legata ad uno spuntone di roccia sul lato sinistro della placchetta, in buone condizioni, che non ci è servita. La fissa che penzola dalla sosta (e comunque non arriva dove servirebbe) è invece malandata.
Attenzione: il cordino più nuovo prende il ghiera al quale è agganciata questa fissa, mentre il maillon di calata è legato a cordini un po’ conciati. Personalmente ho passato la doppia in maillon e ghiera, nessun problema per il recupero. Una corda da 30 m deposita comodamente alla croce alla base del torrione (calata non sulla paretina di salita ma dritta sullo strapiombino, ovviamente).
Il tratto finale verso la croce di vetta è si ricoperto da detrito ma pensavo peggio: ci siamo tenuti verso sinistra salendo, dove delle rocce più sane facilitano la progressione. La discesa è stata facilitata dagli ometti e affrontata con estrema prudenza.
Dopo il colle stavamo sbagliando, sempre per evitare questi nevai, e seguendo gli ometti abbiamo infilato il vallone della Rosa, dal quale ci siamo rapidamente tolti per ritornare, vagando un po’ per pietrame, sulla traccia che sale dal Miserin.

Montagna complessa ma di grande soddisfazione (poco frequentata, per usare un eufemismo).
Salita possibile grazie all’entusiasmo e alla determinazione di Milena (io avevo rinunciato alla salita già da ore), che se l’è cavata benissimo sulla placchetta e in calata e non si è persa d’animo nel cercare la via di uscita dal vallone della Rosa.
(3 cime in 3 giorni!)

Link copiato