Ronce (Pointe de) – Pointe du Lamet traversata dal Col du Lou al Signal du Lac

Ronce (Pointe de) – Pointe du Lamet traversata dal Col du Lou al Signal du Lac
La gita
andrea-de-filippo
4 21/08/2011
Accesso stradale
SS25 fino al Lac du MontCenis

Giornata bellissima, con cielo azzurro e temperatura piacevole in quota. Alle 6.30 ho lasciato la macchina al Plan des Fointainnetes proprio di fronte all’imbocco del sentiero verso il Forte di Ronce. Si sale facilmente verso il Forte seguendo la traccia tra i prati. In 15 min al massimo si è la forte. Al Forte si devia a sinistra verso una strada battuta più ampia, che, dopo un breve tratto con del filo spinato per terra, si congiunge ad un sentiero con traccia gialla di vernice che inizia a salire sul versante NW della catena montuosa del Ronce. La salita è tutta a zig-zag e porta a raggiungere il Passo del Lupo in poco meno di 2 ore dalla macchina. Qui al Passo del Lupo (m 3042), si può fare la breve deviazione a sinistra verso il Sommet de la Nunda (m 3100), come descritto dall’itinerario. Tornati al Passo del Lupo si inizia a salire lungo la cresta che porta al Signal du Grand Mont Cenis (m 3377). Senza entrare troppo in dettagli alcune osservazioni: la salita è abbstanza esposta, richiede equilibrio, assenza di vertigini e un’attenta analisi di dove dover passare prima di avventurarsi e trovarsi poi in difficoltà. Non ci sono tracce evidenti del sentiero. Ci sono gli ometti ma non sempre visibili (ho cercato di sistemarli un pò mentre salivo). Solo un paio di punti richiedono di arrampicarsi (ma livello di difficoltà è modesto). La descrizione dell’itinerario è comunque utile per avere un riferimento. Una volta giunti alla sommità (m 3377) consiglio una breve pausa per poi poter affrontare bene la restante salita fino al Pointe de la Ronce (m 3612). Basta seguire il cresta cresta e non ci sono problemi. In cima si arriva costeggiando un nevaio che non richiede particolari premure (tempo totale dalla macchina 4h25minuti). Dalla cima la vista è spettacolare: Monte Bianco, Cervino, Bessanese, Gran Paradiso, Rocciamelone, Lamet, Monviso, Ambin, Massive des Ecrin, Vanoise…insomma si vede tutto!! La discesa verso le successive cime è su materiale dentritico e richiede attenzione. Superate le prime due si affronta poi l’ultima impegnativa rampa della giornata che porta al Pointe de l’Haie (m 3452). Da qui si prosegue cresta cresta verso il Lamet. Alla base del Lamet si sale poi dal versante Nord per arrivare alla cima (m 3505, dopo circa 6h20 minuti). Ci si arrampica sulle rocce che costituiscono la vera cima del Lamet per la classica foto e poi si inizia a scendere. Il sentiero va preso sul versante che guarda al Roncia, non al Rocciamelone. Dalla discesa si può fare una prima deviazione a sx che porta al Signal du Lamet (m. 3483). Dalla cima si scende poi al piano sottostante che in direzione Ovest culmina col Segnale del lago (m. 3428). Appena arrivati al piano, per iniziare la discesa vera e propria al lago, bisogna prendere il sentiero su pietraia appena prima di uno sperone roccioso ben visibile. La prima parte della discesa è abbastanza noiosa e scivolosa. Si conclude in prossimità del Baraccone de Chamoix. Qui si può decidere se seguire il sentiero che porta giù verso il Sentiero dei 2000 oppure fare un traverso in diagonale che taglia per prati. La seconda opzione è fattibile ma è dispendiosa dal punto di vista fisico perchè il pendio è ripido e dopo più di 7 ore le forze cominciano a mancare. In ogni caso, scesi dal pendio, si incrocia l’ampia strada che in direzione ovest riporta poi verso il Plan des Fointainettes, dopo esattamente 9 ore effettive di cammino.

Note tecniche:
1) non sono serviti nè ramponi, corde, imbraco o altri materiali alpinistici, ma consiglio di avere con sè almeno una corda nel caso ci fossero difficoltà nel superare il tratto prima del Signal Du Gran Moncenis;
2) portarsi almeno 2-3 litri di acqua: non ci sono punti dove prenderne lungo il percorso (se non un pò di neve da sciogliere), e se fa caldo alla fine può diventare un problema.
3) consiglio di avere un buon allenamento prima di fare la traversata perchè i continui sali-scendi sono a lungo impegnativi per i muscoli delle gambe.
4) bisogna evitare di fare pause troppo lunghe. Invece è utile tenere un passo costante, non troppo veloce all’inizio.

Inaspettato compagno di viaggio è stato Giorgio che ho conosciuto al parcheggio alle 6.30 e che alla fine mi ha seguito (fidandosi!!) nel fare la traversata. Ed è stato in gambissima!!
Un saluto particolare anche ad Emilo, un 66enne incontrato sulla cima de l’Haie che ci ha narrato dei suoi giri, ci ha dato alcuni consigli su altre traversate e che abbiamo poi avuto modo di re-incontrare sulla discesa dal Lamet.

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