Ronce (Pointe de) da Plan de l’Ours

Ronce (Pointe de) da Plan de l’Ours
La gita
marco-levetto
2 08/05/2011
Accesso stradale
no problem fino al parcheggio (1970mt)
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Quota neve m
2300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Con Michelino. Portage da 1970 a 2300mt. Partenza 6,20, punta 10,20, macchina 12,30.
La Roncia è sempre un bel posto e l’itinerario molto piacevole. Le condizioni attuali della neve (?), non per quantità ma per qualità, la rendono sconsigliabile, almeno per questo itinerario.
La parte superiore è crosta non portante, ma con un po’ di gambe e decisione si va.
Nella parte intermedia vi sono un po’ tutte le condizioni (crosta firn marciume).
L’unico termine che mi è venuto in mente invece per definire la strana sostanza che copre i pendii inferiori e il canale che immette sul ghiacciaio (tra 2300 e 3000 mt) è “neve putrefatta”, della stessa viscida
in-consistenza di quel miscuglio neve +sale sparso sulle autostrade per non far gelare l’asfalto. Inspiegabilmente tale consistenza interessava l’intero spessore del manto anche nel canale, per cui già in salita (ore 7,30 in quel punto) al minimo appoggio del bastoncino si sprofondava fino all’impugnatura (i miei sono alti 1,30mt)sul terreno sottostante: ciò non può sicuramente spiegarsi nè con la recente nevicata nè con la mancanza di rigelo notturno (come può non esservi uno strato sottostante compattato dalle vecchie precipitazioni o dalle valanghe?). Abbiamo tentato di darci una spiegazione senza riuscirci, non essendo glaciologi-fisici-meteorologi.
Altro evento che ci ha riguardati in discesa, al quale abbiamo assistito quasi come spettatori esterni e che ha suscitato in noi un certo interesse e direi quasi un divertito stupore, è il fenomeno che chiamerò “dell’aliscafo”, per rendere meglio l’idea: nella parte bassa del precitato canale e sui pendii inferiori l’impostazione della curva (obbligatoriamente ad ampio raggio), con la velocità creava una certa portanza al di sotto degli sci, che venendo meno al termine della virata, provocava, al momento dell’arresto, come nelle sabbie mobili o come quando l’aliscafo entra nel porto, un dolce, curioso, progressivo sprofondamento degli assi nell’arco di 2 secondi circa, fino al livello almeno delle ginocchia. Morale: bei posti, oggi non per sciare, ma per studiare “fenomenologia nivologica applicata”.

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