Difficolta’ tecniche decisamente piu’ sostenute in questo secondo tratto di cresta, la famosa Gagliardone (che da tempo era nel mirino), in particolare il bel muro compatto di 50m sovrastante la breccia degli angeli, superato aiutandomi con artifizi vari e un po’ di strizza. Certamente in cordata con un compagno a far sicura, avrei avuto molti meno problemi ma tante’.. la cresta sul seguito di quella dal passo Giacoletti alla Roma, altro non e’ che la sua naturale prosecuzione. Sempre piu’ che ottimamente chiodata (sembra di essere in una palestra d’alta quota) logica nella sua linea, che richiede di stare quanto piu’ possibile sul filo per apprezzarne appieno la bellezza e il piacere di una arrampicata su roccia di ottima qualita’. Piacere che il vento alzatosi furioso che mai, quando ormai prossimo alla Udine, ha scalfito in parte.
Sentivo e vedevo gente giu’ al Giacoletti questo quando ancora in piena fase di traversata..col vento ormai fuori controllo (difficile stare in piedi) col cielo tornato sereno, ma con le ombre del tardo pomeriggio ad allungarsi sempre di piu’..scendo catene alla mano il couloir del porco col vento a dar fastidio anche da questo lato ma di meno..al rifugio piu’ nessuno data l’ora tarda il persistere del vento forte e l’oscurita’ alle porte..!