Rognosa d’Etiache, Torre Maria Celeste – Via Rabbi-Rossa

Rognosa d’Etiache, Torre Maria Celeste – Via Rabbi-Rossa
La gita
aski-paco
5 30/06/2019

Stupenda via classica, immersa in un ambiente spettacolare e abbastanza continua nelle difficoltà.
Alcune considerazioni che spero siano utili:

Note tecniche: la via è fornita di stupende soste a spit con catena e anello di calata nuove. Nei tiri invece poco o niente: abbiamo trovato solo un paio di chiodi malfermi e un friend incastrato.
La roccia non è male ma ce l’aspettavamo migliore leggendo le relazioni sul web… A tratti ottima ma in altri davvero delicata (in particolare nella seconda parte del quinto tiro dove muove roba grossa); inoltre è una roccia non sempre ben proteggibile, mettere le protezioni mobili richiede occhio e intuito e a volte è impossibile.

Alla luce di queste considerazioni mi sento di dire che non è la via adatta per INIZIARE a proteggere (come è stato scritto). È una via di IV+ che richiede AMPIA confidenza col grado e esperienza alpinistica.

Ottima la relazione da pubblicazione CAI trovata in precedente gita su questa pagina, per uno schema della via guardare quello su AltoX

NB: partendo da S4 NON percorrere l’invitante placca inclinata che sale sulla destra infilandosi nel canalone, ma andare a sinistra aggirando un evidente masso appoggiato su un cornicione (passo esposto ma facile più di quanto sembri dalla sosta). Il tiro che segue (L5) VA SPEZZATO altrimenti l’attrito delle corde è davvero fastidioso in un punto delicato… Superato il masso di cui sopra risalire una specie di camino molto aperto (III) puntando i muri gialli; prima di raggiungerli si trova sulla destra (in un terrazzino che interrompe lo spigolo) un’ottima sosta a chiodi (30 m da S4) qui conviene sostare per spezzare il tiro… I muri gialli sovrastanti sono piuttosto delicati (IV+ con grossi blocchi instabili, 15 m, friend incastrato)

Accesso: noi abbiamo percorso la carrozzabile che porta al colle del sommelier con un’auto normale un po’ alta (non 4×4 non fuoristrada) fino al pian dei morti, a quota 2400 circa, qui un ammasso di neve ci ha sbarrato la strada, ma poco più avanti nella stagione sarà possibile arrivare ben più in alto

Pernotto: abbiamo dormito in tenda vicino al rifugio (pieno) per usufruire dei bagni e delle fontane, col senno di poi sarebbe stato più piacevole campeggiare più in alto (pian dei morti o pian dei frati), là si trovano ampi prati piani per tende e corsi d’acqua (ma non fonti)

Gita nel complesso non difficile tecnicamente ma da non sottovalutare per impegno complessivo e ambiente.
Consigliatissima!

Peccato per l’abbondante frequentazione da parte dei motociclisti che risalgono la strada del sommelier, unico difetto di questa valle altrimenti stupenda!

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