Rognosa d’Etiache, cima NE dal Rifugio Scarfiotti

Il Bric attraversarlo tutto da parte a parte inaspettatamente con neve, ha richiesto doppio impegno rispetto al solito e l’arco dell’intera mattinata, ma che fare ..scendere?..con ancora tutta una mezza giornata di luce davanti..al contrario riprendo a salire per entrare di li a poco (ben prima di lambire il Colle della Rognosa lasciato alla sinistra), in contatto con un mondo ormai per esteso in veste invernale.. Una salita questa alla nord est della Rognosa valutata F e che sicuramente lo e’ quando in condizioni, con la neve, una scarpa, ma sufficiente a rendere tutto molto piu’ complicato, un PD ci sta di diritto. Nel canale che da accesso al pendio detritico sotto la vetta, i tratti dritti, si risolvono al massimo con l’appoggio delle sole mani, con neve senza picca ne ramponi non si sale ne si scende, e una corda al seguito allevierebbe da ogni possibile rischio di scivolata, maggiore su terreno bagnato e presenza di neve fresca come nel caso odierno. Le insidie che si celano al di sotto del manto nevoso aumentano a livello esponenziale, quando si cammina ma soprattutto quando si arrampica dove per gran parte e’ roba che si muove, che non si vede, ma si sente quando vai per caricare il piede e/o tirare con le mani. Quindi il consiglio e’.. meglio evitare terreni insidiosi di questo tipo, a meno che col tempo a furia di trovarsi a doverci convivere si finisce per farci l’abitudine. La meteo generosa ovunque altrove, non e’ stata clemente ivece in questa ristretta area di confine radunando nuvole da vento e freddo rendendolo cupo e inospitale..ma come potevo sapere..!? Parlare di gita defatigante forse non e’ proprio il caso, son sempre 12 le ore che il voler fare le cose per bene e fino in fondo, il tempo ti prende.