Rodes (Pizzo) da Gaggio

Rodes (Pizzo) da Gaggio
La gita
biglux
5 18/02/2013
Accesso stradale
Strada perfetta fino a Gaggio, poi innevata.
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Neve (parte superiore gita)
Farinosa ventata
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa ventata
Quota neve m
900
Equipaggiamento
Scialpinistica

Giornata fantastica senza nuvole nè vento anche se un pò freddina in quota (per la prima volta metto guscio in Gore-Tex in salita). Partito da solo a Gaggio subito sulla mulattiera a destra e saltata interamente la strada grazie ad una traccia penso di ieri (coperta da un velo della nevicata di ieri), passando per prati e bosco (molto bello). Rimontati i dossi sopra Le Piane (e visto con timore per la prima volta la sagoma del Rodes: che distanza e dislivello!), mi inoltro in uno splendido bosco che in un falsopiano mi porta alla località di Armisola dove c’è una passerella di legno (attenzione, perché è interrotta a metà) che porta ad un ponticello per poi dirigersi verso la prima vera salita tosta. Si tratta di un tratto abbastanza ostico ripido con rocce e alberi che obbliga a zigzagare, “scalettare” e, nel mio caso, sganciare gli sci e portarli in spalla per un breve tratto (stufo di “ravanare”). Superato questo “ostacolo” inizia la vera salita in uno splendido scenario dominato sulla sinistra da un incombente Pizzo S. Stefano. Superato un ripido canale (sempre sulla traccia vecchia ma ancora visibile), un breve falsopiano mi porta sotto una seconda salita impegnativa poco prima della Bocchetta di Reguzzo, dalla quale si vedono lastroni scaricati di recente. Finalmente arrivo alla base dell’ultima salita dove però consumo una quantità di energie inaspettata per via della pendenza e della quantità di neve. Nemmeno i rampanti mi aiutano (penso per la mia scarsa tecnica), allora decido di lasciare gli sci a metà salita e mi inerpico con gli scarponi e i bastoncini affondando ad ogni passo fino e oltre la vita. Quest’ultima “ravanata” mi porta alla base del Pizzo Rodes (mancheranno 50 m+ alla vetta) dopo circa 4 ore, ma un po’ per il suo pendio ripido stracarico di neve (scusa ufficiale) e un po’ per il fatto che sono veramente bollito (verità), mi accontento di una foto frettolosa, uno sguardo estasiato a tutte le montagne che mi circondano (se ne vedono parecchie anche a distanza notevole data la splendida giornata), rapida vestizione e discesa verso il “deposito sci” con tanto di scivolata fantozziana per un centinaio di metri (a pelle di leone!). Fortunatamente la discesa si rivela una goduria assoluta! Più di mezzo metro di polvere impalpabile dove anche io che nel fuoripista sono una chiavica, mi sento Toni Valeruz… Il panorama è eccezionale e la neve si presenta ottima fino ad Armisola e oltre (se non fosse per quel fetentissimo tratto dal ponte alla fine del bosco pieno di falsopiani e salite assassine…). Da Le Piane imbocco la strada che è perfettamente innevata e con qualche scorciatoia nel bosco e ne prati arrivo alla macchina in breve. Seguiranno foto!

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