Partiti dal Torino alle 4.50, traccia presente nonostante la nevicate del giorno precedente abbia depositato una 20na di centimetri. Avvicinamento alla Gengiva del Dente completamente su neve molto portante grazie alle temperature basse. Terminali chiuse.
Cresta affilata ma solida, serve comunque piede fermo visto l’esposizione potente, sopratutto su un paio di passaggi. Il canalino esposto a nord si scende bene grazie anche alla corda fissa (meglio in ogni caso allongiarsi per sicurezza), ghiaccio assente, molti accumuli di neve. Più problematico invece il passaggio della paretina dopo il gendarme, completamente invasa di neve non portante e con un precipizio sotto. Abbiamo fatto un tiro all’andata e una calata un po’ obliqua da un cordino presente su uno spuntone al ritorno. Parete sotto la vetta fatta con tre tiri di cui l’ultimo passando dal canalino a sinistra rispetto alla seconda sosta (presente una sosta intermedia con due fix senza cordone da rinviare). Ultima sosta (due fix+ cordone) pochi metri sotto la vetta.
Discesa con due calate comode con corda da 60mt, ritorno con calata prima del gendarme come scritto sopra e occhi aperti per via della temperatura in aumento (la cresta prende il sole molto presto). Dalla gengiva tutta in disarrampicata su neve inconsistente spesso faccia a monte, avendo due picche le abbiamo usate entrambe per sicurezza, data la stanchezza. Rientro infinito al rifugio con caldo bestiale, birretta meritata.
Gita molto bella, appagante e impegnativa, soprattutto discretamente lunga. Un grazie al grande socio Ale in splendida forma, una grandissima cavalcata!