Rochefort (Aiguille e Dome de) Cresta di Rochefort

Rochefort (Aiguille e Dome de) Cresta di Rochefort
La gita
mat-teo
4 08/07/2017

Già detto praticamente tutto il mio socio di scalata Ale a.k.a. Barrosismo. Arrivati rapidi all’ attacco del canalino in ghiaccio ghiaccio vivo e appena prima di approcciarlo una bella scarica di pietre staccate involontariamente dalle cordate a monte: sfortuna vuole che mi trovassi proprio a tiro dei sassi e dopo averli schivati quasi tutti uno delle dimensioni di una mela bella grossa di colpisce al braccio destro. Per fortuna tutto si è risolto solo con una botta e un bello spavento e urla dalle altre cordate che stavano salendo. Qualche altra pietra ci è arrivata anche mentre stavamo salendo il suddetto canalino, ma non siamo stati presi per fortuna. Come detto da Barrosismo trovare la giusta via non è facilissimo se non si è già stati perchè gli ometti so vedono con un po di fatica dal basso, comunque consiglio di stare il più possibile sulla destra salendo evitando il marciume che cè nel canale di sinistra. Giunti alla gengiva un po troppo tardi ma si va lo stesso. Cresta mai difficile ma non permette il minimo errore: è proprio bella affilata! Diciamo che bisogna averne già fatta qualcuna prima di fare l’arete de rochefort!
Attenzione nel tratto pianeggiante in corrispondenza della “meringa” aggettante sul ghiacciaio des Periades che si stanno aprendo dei buchi. Divertente arrampicata e successiva disarrampicata sui piccoli rilievi rocciosi che si incontrano. Nell’aggiramento del gendarme roccioso dove si incontrano tre spit con maillon noi abbiamo fatto un “tiro” sia all’andata e quindi scendendo che al ritorno cioè nel risalirlo, ma se è in ghiaccio vivo come abbiamo trovato noi, se non si è “bravini”, meglio fare una doppia, molto più veloce. Noi abbiamo perso troppo tempo con il risultato che arrivati contro la paretina in roccia sommitale dell’aiguille era davvero troppo tardi e quindi amaro dietro front. Con il senno del poi decisione corretta visto che abbiamo preso l’ultima benna giusti giusti. Al ritorno nonostante io sia abbastanza leggero la cresta sfondava un pochino e sono finito dentro oltre il ginocchio più di una volta. In discesa dalla gengiva il percorso ci è apparso decisamente più logico e gli ometti era ben visibili e indicano chiaramente il canale di destra salendo (sinistra scendendo) molto meno franoso anche se qualcosa lo si muove lo stesso. Sul ghiacciaio di corsa e con Ale che su tre crepacci presenti sulla traccia ci è finito dentro in tutti e tre: bella lì!

Nel complesso direi che il grado AD è centrato in pieno per un percorso più psicologico che difficile.
Ringrazio Ale aka Barrossimo per avermi proposto questa meta come sempre, gran compagno di divertimento e ravanate in montagna.

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