“… Dove le nebbie si contendono il cielo.” è con queste parole che ho conosciuto la cresta di Rochefort per la prima volta sopra un vecchio libro. La cresta è stata all’altezza della fama e delle aspettative.
Arrivati alla gengiva, tirava molto vento ma, non ci siamo scoraggiati e abbiamo iniziato il nostro viaggio su questa esile, affilata ed incredibilmente elegante cresta. La neve al mattino è dura, si procede bene e concentrati… voglio dire che si guarda bene dove si mettono i piedi qui (il vuoto tutt’intorno lo consiglia). Arrivati sotto all’Aiguille attaccare i metri rocciosi senza andare troppo a sinistra… noi ci siamo sbagliati! E così un paio di tiri da proteggere, a 4.000 m. e con i ramponi ai piedi ci hanno regalato emozioni… forti! Un bravo al compagno di cordata Renzo.
Per la discesa dall’Aiguille prevedere 2 doppie su cordini. Poi si riprende la cresta e poco dopo è necessaria un’altra doppia per aggirrare un gendarme roccioso. Un paio di friend medi possono essere utili.
Ridisceso il tratto di misto dalla gengiva, rientriamo al rifugio con un avanzamento penoso, sprofondando nella neve ormai molle ad ogni passo e sotto un leggero nevischio.