Scenario di tutto rispetto. In questo periodo il percorso è in ottime condizioni sia la salita alla “gengiva” sia la lunga e bellissima tortuosa cresta coperta da ottima neve dura. Le asperità rocciose lungo il percorso si scavalcano bene progredendo in conserva. Porre attenzione nel tratto finale di salita su roccia per l’istabilita dello sfasciume nel breve canalino. Si esce bene sulla lingua terminale di neve. Discesa in corda doppia, presenti due soste su cordini. Forti rafiche di vento, non occorre molto materiale, si viaggia bene in conserva, 2 viti da ghiaccio per eventuale recupero veloce, pochi cordini/ fettucce alcuni nut
In questo we il rif. Torino è strapieno, con Celso piantiamo la tenda sul ghiacciaio, nelle vicinanze un gruppo di ragazzi francesi fa come noi. Partiamo alle ore 5 in vetta alle 8.35 sul percorso siamo in nove persone, noi e sette ragazzi francesi. Nel ritorno dopo le doppie mi si rompe un attacco del rampone, grazie a Celso lo ripariamo alla bella e meglio con dei cordini, l’atrezzo tiene procediamo con attenzione “e malizia”.