Rocciamelone da la Riposa

Rocciamelone da la Riposa
La gita
marco-morra85
4 02/09/2018
Accesso stradale
Nulla da segnalare

Lasciata la macchina nel posteggio sotto il rifugio La Riposa mi incammino sul sentiero che parte sulla sinistra ai piedi della teleferica. Si risale il pascolo subito in maniera impegnativa fino a giungere ad un colletto sopra La Riposa dove arriva il sentiero stesso (per chi vuole si può andare con la macchina sino al rifugio riposa posteggiandola sulla strada prima della sbarra così da evitarsi il primo tratto di salita in mezzo al pascolo).
Dal colletto si prosegue sempre su sentiero che sale sempre in maniera continua alternando tratti più duri a tratti più morbidi consentendo di recuperare sino a giungere ad un bivio dove è indicata una via “CORTA” e una “LUNGA”. In salita opto per la corta e più diretta dove con una serie di svolte strette ci si trova su un pianoro dove alzando la testa si vedono le bandiere del rifugio Ca d’Asti e dove ci si arriva proseguendo sempre in maniera impegnativa affrontando un ultimo strappo deciso. Se si opta per il percorso “LUNGO”, affrontato al ritorno per curiosità così da avere la panoramica completa, si prosegue su sentiero molto facile che sale dolcemente sino a giungere ad una cascata ove è possibile riempire le borracce d’acqua per poi svoltare a sinistra e salendo in maniera poco più impegnativa ma sempre su fondo battuto si arriva al pianoro dove giunge il percorso “CORTO”.
Il sentiero sino a Ca D’Asti sale sempre in maniera costante su fondo sconnesso ove c’è alternanza di roccia, terra e sfasciumi dando la possibilità di optare per diverse vie più dirette o meno scavate dalle intemperie.
Dopo la breve sosta a Ca d’Asti si attacca il tratto più impegnativo e spettacolare. Da qui il sentiero sale subito in maniera decisa tirando un traverso verso destra su fondo ormai composto solo più da roccia e sfasciumi (consiglio di procedere con prudenza in quanto essendo il fondo composto da sfasciumi bisogna stare attenti ad appoggiare bene i piedi onde evitare di scivolare). Si prosegue alternando diverse svolte a tratti in diagonale sino a giungere al piloncino della Croce di Ferro (3306 mt).
Di qui si attacca l’ultimo tratto quello più spettacolare della salita, ormai si vede il rifugio in cima e la statua della Madonna che sovrasta la valle. Dopo essersi immessi nella cengia si sale in maniera decisa su roccia sino a giungere al tratto finale con le corde che aiutano nella salita soprattutto in alcuni punti più esposti dove sono presenti doppie corde e con un ultimo strappo deciso finalmente si raggiungono i 3538 mt della cima. In una giornata limpida si ha una bellissima vista su tutta la Val Susa sino a Torino e oltre, di fronte si erge il gigante di pietra quale è il Monviso mentre volgendo lo sguardo a destra si incontra il monte Chaberton con la sua batteria sulla cima e il lago del Moncenisio. Alle nostre spalle si ha un’ottima visuale sul ghiacciaio del Rocciamelone e più in basso si vede il sentiero che sale a destra dal lago di Malciaussia visibile a sinistra dalla Novalesa; alzando lo sguardo si può ammirare il ghiacciaio del Monte Rosa e il Monte Bianco anche se questo risulta leggermente nascosto dal monte Charbonnel.
La discesa la si effettua per il medesimo sentiero percorso facendo molta attenzione nel primo tratto sino alla Croce di Ferro a dove si mettono i piedi onde evitare di far cadere addosso alla gente che sale sfasciumi di roccia.

Sempre bello arrivare in cima al Rocciamelone ma se posso dare un consiglio, per chi può, non andateci la domenica ma in settimana. Se si vuole vivere appieno la montagna e vedere anche qualche stambecco o camoscio la domenica non è indicata in quanto vi è talmente tanta gente che sale che sembra di essere in centro a Torino e non in montagna.

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