Rimpfischhorn Via Normale dalla Taschhutte

Rimpfischhorn Via Normale dalla Taschhutte
La gita
gondolin
5 15/09/2019
Accesso stradale
in auto sino a Taschalp - strada tutta asfaltata ma piuttosto stretta

Sabato siamo partiti da Tashalp per salire alla Taschutte intorno alle 17.30 (pranzo abbondante e rilassante in riva al lago Maggiore e poi un pò di traffico sulle strade da Visp in avanti), pertanto siamo saliti “a fuoco” per non perdere la cena alle 18.30, ed in 50 minuti eravamo al rifugio. La Taschutte è un rifugio accogliente e ben gestito, non posso che confermare l’impressione avuta ad aprile dopo la salita all’Alphubel con gli sci: cena con potage, insalatona, carne, purè di patate e dolce; accettano carta di credito e bancomat ma richiedono il 2 % in più su questi mezzi di pagamento, per un totale di 75 chf per pernottamento e mezza pensione (acqua e vino hanno prezzi “svizzeri”, perciò ci siamo portati una bottiglia di Merlot nello zaino per accompagnare la cena!).
Domenica colazione alle 4.00 e partenza alle 4.30; percorriamo il sentiero che porta all’Alphubelgletscher, che abbiamo cominciato a percorre per poi portarci sul contrafforte roccioso che lo sostiene a sud, per poi scavalcarlo e scendere diagonalmente attraverso una vaga traccia che si perde tra pietraie e sfasciumi: in questo modo con un pò di sano “ravanage” perdiamo solo 80/90 m di quota nel portarci sul Mellichgletscher. Percorriamo il ghiacciano attraversando diversi crepacci, alcuni dei quali piuttosto aperti, che richiedono un pò di attenzione e mestiere di picca e ramponi, e raggiungiamo finalmente il Rimpfischsattel, dove comincia la parte di salita alpinisticamente più impegnativa. Il canale è piuttosto povero di neve, quindi lo attacchiamo al centro in conserva, tenendoci sul lato sinistro in prossimità della parete rocciosa per sfruttare qualche appiglio per le mani e percorrere la prima parte di rocce leggermente inclinate ed incrostate di neve e ghiaccio. Giunti al terrazzino indicato dalla relazione pieghiamo a sinistra orizzontalmente poi arrampichiamo sempre in conserva per gradoni e diedri senza mai togliere i ramponi per la presenza di neve e ghiaccio qua e la (II – II+), scavalchiamo una cresta e, dopo un traverso delicato su neve inconsistente con ghiaccio sottostante (presente una sosta su cordone per fare sicura) ancora qualche passo di arrampicata e raggiungiamo finalmente l’anticima e da qui la cima. Foto di rito in vetta e poi discesa tutta in conserva, tranne una breve doppia di 25 metri prima del canalino che riporta al Rimpfischsattel per non scaricare pietre sulle cordate sotto di noi (sono presenti diverse soste su cordoni per scendere in doppia, ma è possibile scendere disarrampicando in conserva, e fare sicura veloce su ghiera e mezzo barcaiolo al compagno sulle soste nei pressi dei due passaggi delicati, come fatto da noi). tenere comunque presente che la discesa porta via più o meno lo stesso tempo della salita, se non di più, dipende anche dalla presenza di altre cordate nei punti che costringono a passaggi “obbligati”.
Dopo aver riguadagnato il Rimpfischsattel lunga discesa sul Mellichgletscher, che percorriamo sino alle sue propaggini intorno a quota 3.100 senza risalire verso la Taschutte. Abbiamo tolto i ramponi e percorso la morena di sfaciumi portandoci verso i contrafforti rocciosi che delimitano a nord il ghiacciaio (Vor Der Wand) e puntando verso i prati soprastanti si raggiunge il sentiero che percorre la valle senza ripassare dalla Taschutte e si ricollega più a valle con sentiero e strada sterrata per Taschalp, che raggiungiamo intorno alle 16.30 ( 21,7 km nella sola giornata di domenica secondo il Garmin di Andrea)

Salita classica ad un 4.000 “by fair means” per chiudere la stagione alpinistica in compagnia degli Andrea. Gita molto lunga e faticosa il secondo giorno, con difficoltà alpinistiche tutte concentrate negli ultimi 200 m di dislivello, che offre panoramici magnifici sulla Corona Imperiale, sul massiccio del Monte Rosa e sul Cervino.
Sulla via del rientro in Italia nuova sosta per cena sul lago Maggiore, con abbondanza di portate e di libagioni: un indimenticabile weekend alpinistico e crapulatorio!!!!

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