Di sicuro un elogio va a colui che ha avuto l’intuizione e la determinazione di andarsi a infilare in un canale che si vede solo per meta’ guardandolo dal basso, risevandosi fino all’ultimo la sorpresa di vedere cosa poteva esserci oltre le sue pieghe nascoste. E come c’era da immaginare, ecco che all’istante una volta superata la soglia, lui si va restrigendo di botto fino a formare una stretta e ripida goulotte, trovata con neve cotta a puntino per picca e ramponi. Svalangato per tutta la prima parte piu’ ampia e meno ripida, fin giu’ alla base del conoide. Diversi i tratti nella parte centrale, quella dietro l’angolo, dove ci siamo trovati sovente a dover uscire dal solco principale secco in piu’ punti. Si fa per dire, in ralta’ una miriade di cascatelle spumeggianti pronte a bagnar corde e abiti ben bene fino a costringerci a cimentarci con un po’ di dry-tooling fuori programma. Le uscite in questi casi su rocce verglassate miste a zolle d’erba gelata ottime a garantire buona assicurazione in caso di scivolata, sul lato dx salendo e’ stato il lato meno piacevole di tutta salita, e se vogliamo anche l’uscita scelta di fare in traverso su neve sfondosa con puntata diretta alla vetta tralasciando di prendere la cresta come da descrizione itinerario, non e’ stata molto appagante per l’immane fatica che l’ultimo tratto ha richiesto a sfondare fino alle ginocchia, gia’ in bellissimo ambiente pero’, a prendere la cresta per salire alla vetta da sud.est, per un ultimo breve tratto di misto neve roccia. Cio’ a inevitabilmente comportato di uscire un po’ dai tempi ma la soddisfazione e stata grande comunque. Nel complesso un canalone gia’ di notevole sviluppo, non difficile nell’insieme ma in ambiente severo e con molte incognite che la sua risalita riserva e tali da richiedere un costante impegno per il suo superamento. Scelta la discesa per il vallone del Mait Bucie che si schiude sulla sx dal colletto q.2564m che diventa canalone ampio e a tratti ripido e che ci ha riportati all’alpe Crosenna senza alcuna difficolta’ con un ultima bella sciata su neve ben trasformata nel canale. Meno lungo il vallone ai piedi del Bucie con neve sfondosa e gia’ appesantita dal sole del primo pomeriggio. La discesa a dx a riprendere il sentiero al Col Content, non ci ispirava vista dall’alto. Di qui la decisione di tornare dal piu’ invitante e comodo vallone che guarda in direzione del col di Boina scendendo.
Con Tiziana che ben sa resistere alla fatica e a tener duro in situazioni non facili, con rassegnata pazienza.