Oggi con gli amici Franco e Stefano, intraprendiamo questo percorso a forte carattere esplorativo, che possiamo dividere in quattro spezzoni molto diversi fra loro. Il primo tratto fino all’Alpe Busiaire, che è comune al percorso di Punta Tressi, è ben agibile e quindi nulla da obiettare; secondo tratto dall’Alpe Busiaire al bocchetto attiguo alla quota 2053, è il classico percorso senza traccia alcuna, abbastanza ripido dove inizia a salire, dove occorre sapersi muovere avendo pochi riferimenti. Il terzo tratto è quello che richiede maggior attenzione a seguire la traccia obbligata fra le drose della dirupata barriera rocciosa; infine quarto e ultimo tratto quello che dalla Gran Vallotta va alla cima, è sicuramente un percorso pulito e il più interessante, anche molto bello come ambiente, pur non avendo alcuna traccia di sentiero. Il perché siamo venuti quì è a causa dei miei trascorsi in adolescenza e gioventù, dove allora salivo alla Gran Vallotta dall’Alpe Randonero, per il pascolo delle capre e pecore; proprio per questo motivo in discesa, giunti alla Gran Vallotta, siamo scesi a Randonero, grossomodo lungo il percorso del vecchio sentiero completamente sparito e avvolto dall’alta vegetazione: una super ravanata molto faticosa, però siamo giunti perfettamente a destinazione, stanchi e graffiati ma tutti di un pezzo, sani e salvi.
Spero nella comprensione dei miei amici dopo una faticaccia del genere. Ovviamente chi legge queste righe, fra se, dirà “ma questo è proprio pazzo perchè dopo un’avventura del genere riesce a dare 5 stelle alla gita; però dovete capirmi, per me è stata un’enorme soddisfazione!