All’inizio abbiamo attaccato per sbaglio i primi due tiri della via “Chiar di luna” al posto della via dell’amicizia. Arrivati al muro ci siamo spostati a sinistra con un breve traverso (assicurandoci su smilzi ma forzuti alberelli) per tornare sulla via dell’amicizia: lì abbiamo scoperto che delle evidenti pennellate gialle aiutano a non perdere la retta via!
All’ultimo tiro non conviene oltrepassare la sosta per arrivare direttamente in cima come dicono le relazioni: infatti nella curva secca a sinistra che incontra la ferrata rischia di bloccarsi la corda: a noi è successo! “Visto che la sosta c’è, perchè non usarla?!”(Donde docet).
Battesimo della puddinga per tutt’e due (Max ed io). Divertente: tutti quei sassetti semoventi ed ambigui danno quel pizzico di incertezza in più e ti obbligano ad una arrampicata più leggera e fluida. Alla fin fine, anche se a guardarli non riesci a crederci completamente, quei sassetti mezzi amalgamati… se appoggiati o appigliati con delicatezza, rimangono tutti lì dove sono… ha quasi del miracolo!