Raty, Vernouille, Muffé (Laghi) da Mont Blanc, anello

Raty, Vernouille, Muffé (Laghi) da Mont Blanc, anello
La gita
snorri-cd
4 25/06/2023
Accesso stradale
Qualche difficolta' di parcheggio nei giorni festivi e durante la stagione turistica

Escursione lungo questo itinerario, con digressione a raggiungere la cima senza nome, quotata m. 2790 slm. . La digressione aumenta il dislivello di circa 500 rispetto all’itinerario di base ed e’ da sconsigliare in caso di scarsa visibilita’. Classificabile come EE per l’assenza di segnaletica e per l’attraversamento di un lunga pietraia.
Descrizione della variante all’itinerario: raggiunto il Lago Raty dal sentiero 9A che si stacca dalla sterrata di Dondena dopo una ventina di minuti di marcia dal parcheggio, ci si porta sulla modesta elevazione a Nord del lago.
Volgendogli le spalle, alla nostra sinistra si puo’ vedere una traccia di sentiero che transita tra la pietraia ed un piccola bastionata rocciosa. Di fronte, invece si puo’ vedere una cima tondeggiante coperta da pietrame grigio chiaro, punto d’arrivo della gita.
-si punta alla traccia per portarsi sopra la bastionata. Da questo punto in avanti per mantenere la direzione e’ necessario non perdere di vista gli ometti piu’ o meno evidenti, ma sufficientemente regolari. Qua e la’ il sentiero e’ piu’ evidente, ma in modo altrettanto repentino scompare del tutto.
-procedendo in questo modo con pendenza regolare, ma abbastanza accentuata, si sale in una specie di valloncino, evitando quasi del tutto le zone pietrose.
-Dopo circa 45 minuti si arriva ad una ampia insellatura (m. 2500 slm) che da’ sul desolato Vallon de Giasset. Da questo punto inizia la parte piu’ complessa della gita. Ho cercato di facilitare la scelta del percorso piazzando un buon numero di ometti. Comunque:
-Dall’insellatura si piega a destra e quasi immediatamente, ancora a destra, cercando di “mantenere” il crinale che si inoltra in salita in pietraia. Si risale mantenendo la direzione e la pendenza fino a trovarsi in un piccolo pianoro erboso, che va attraversato nel senso della lunghezza raggiungendo dei grossi massi, presso i quali si trova “l’attacco” al tratto successivo di pietraia (sbiaditissimo bollo blu su uno di essi, ometti).
-Salendo, si punta a destra, verso la spalletta, senza guadagnare troppa quota, fino a raggiungerla.
-A questo punto la cima di arrivo e’ ben evidente, come si fa piu’ evidente anche il percorso per arrivare all’insellatura alla sua sinistra, punto di partenza per l’ultimo strappo:
-Dalla spalletta che abbiamo raggiunto proseguire verso nord cercando il piu’ facile passaggio in prossimita’ di un tratto dove la pietraia forma un piccolo valloncino, che va attraversato. Questo punto, che dall’alto apparira’ come una specie di spianata, e’ un ottimo punto di riferimento per l’attraversamento della pietraia durante la discesa
-Si esce ora dalla pietraia e puntando le zone erbose, ci si dirige, in pratica per massima pendenza (ritornano le tracce di sentiero), raggiungendo l’insellatura dalla quale, con un ultimo sforzo e questa volta per facile pietraia, in pochi minuti si raggiungono i 2790 metri della cima.
Inutile dire che si gode di una magnifica vista sul Gran Lago, sul Cervino e su tutte le cime circostanti (e su uno “spicchio” di Miserin)
La salita dal lago Raty richiede un po’ meno di due ore, a seconda di come si supera la pietraia, mentre il ritorno si percorre velocemente in un’oretta.
Giunto nuovamente al Raty, ho puntato decisamente al ristoro Muffe’: col sole di ieri una birretta ci stava tutta…

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