Rastcias (Monte) da Fracchie

I can’t believe: arrivati al tornante-partenza della gita troviamo un bel po’ di auto, la più parte di scialp più qualche pescatore per l’apertura della pesca alla trota. Per una gita “lontano dalle piste battute” non mi sembra male, pensando poi che 25 anni fa circa su di qui non c’era proprio nessuno. Avrei preferito che qualcuno l’avesse già inserita così mi risparmiavo questa fatica.
Ordunque: il nostro gruppetto di 9 invece si incammina sci ai piedi lungo la stradina del Vallone del Droneretto, peraltro iper-tracciata. Dove il vallone si allarga le tracce vanno un po’ ovunque e c’è la possibilità di farsene delle proprie anche sugli ampi pendii della parte superiore. Mentre saliamo sentiamo gli ululati di tutti gli scialp che stanno scendendo (maldidos!) … e come dargli torto, visto le fantastiche condizioni di neve trasformata. Saliamo con tratti di calura agostiana, ma arrivati sulla cresta sopra il Colle Agneliere la temperatura si fa più vispa e sulla cima è decisamente freddina. Ciò non toglie che ci si fermi per un bel po’. Si smangiucchia, si beve, si chiacchiera, si fan foto, ma soprattutto si guarda il panorama, spaziale e commovente, come da molte altre cime dei dintorni e ben oltre. Si vorrebbe protrarre la sosta, ma la discesa ci chiama e così eccoci catapultarci sugli immensi pendii,cercando l’esposizione favorevole. Ne esce una discesa da sballo con solo 30-40 metri di neve un po’ sfondosa e poi la stradina ancora ben percorribile. Mei che parei!

Dulcis in fundo piola a San Damiano Macra.
Un grande ringraziamento alla eterogenea e splendida compagnia, che vale la pena essere ricordata (in ordine alfabetico): Andreina, Elena, Lucia, Susanna in primis, poi Giovanni, Marco, Matteo, Silvano e moi in secundis.