Gita piuttosto lunga, con un dislivello di 1550 metri. Il sentiero, però, è ottimo e soprattutto in discesa consente un buon passo spedito. Paradossalmente la mulattiera è molto più bella nella parte alta rispetto a quella bassa.
Va anche detto che dopo il bivio di quota duemilasette e qualcosa, continua ancora per una decina di minuti, ma poi muore presso una piazzola, dove probabilmente era stata edificata una delle tante postazioni di caccia del Re. Dalla fine della mulattiera bisogna un po’ arrangiarsi, rimontando il ripido versante fino all’imbuto del colle. Che poi sia davvero un colle è tutto da dimostrare: se si ha il coraggio di guardare giù, nel versante Acque Rosse, si vede soltanto un’orrida gola, quasi verticale, che appare impraticabile. Per pensare che un tempo servisse come valico ci vuole molta buona volontà.
Grazie a Vittorio e al mio amico immaginario che mi hanno accompagnato.