Ramière (Punta) o Bric Froid dalla Val Thuras

Ramière (Punta) o Bric Froid dalla Val Thuras
La gita
gondolin
4 03/06/2021
Accesso stradale
In auto fino a quota 2.200 m. (con auto SUV abbastanza alta)
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2400
Equipaggiamento
Scialpinistica

Lasciamo l’auto in alta Val Thuras a circa quota 2.200 m., a causa di due enormi valanghe che ostruiscono il passaggio. Portiamo gli sci in spalla per circa 40 minuti, 200 m di dislivello con molto spostamento, e finalmente intorno a quota 2.400 m. calziamo gli sci. Saliamo con passo abbastanza spedito e, giunti nei pressi del Bivacco Tornior, constatiamo che sui pendii soprastanti, da dove passa la traccia classica di salita, manca neve per almeno una cinquantina di metri di dislivello: si decide perciò di proseguire leggermente in direzione della dorsale del colle di Thuras, per poi piegare verso nord e percorrere il vallone che invece sembra ancora interamente percorribile sci ai piedi. Una volta giunti intorno a quota 2.900 m ci rendiamo conto che il rientro verso la normale traccia di salita non è immediato e non può essere effettuato sci ai piedi: Luca si carica gli sci in spalla e rientra verso la spalla ovest, mentre noi continuiamo sci ai piedi verso il versante sud della montagna che, seppur ripido, sembra in qualche modo percorribile con gli sci ai piedi. Calziamo i coltelli intorno a quota 2.980 m., prima che i pendii si impennino, e cominciamo a salire con inversioni sempre più frequenti tra le rocce affioranti sulla parete sud della Ramiere. A quota 3.130 m c’è il primo breve tratto non superabile con gli sci, che costringe a due facili passi di arrampicata su roccia per riguadagnare la neve: da qui il mio socio prosegue sino a riguadagnare la spalla ovest con un passaggio delicato ed esposto intorno a quota 3.180 m, ma mi sconsiglia di seguirlo per la scarsa qualità della neve. Così continuo a percorrere la parete sud, con un cambio di assetto con ramponi ai piedi sulla parte più ripida, ma la neve abbondante a tratti non è portante e si sprofonda ben oltre il ginocchio, perciò, superata faticosamente la parte più impegnativa, rimetto gli sci e con frequenti inversioni raggiungo la cresta ovest poco sotto la vetta. Purtroppo durante la salita il tempo si è velato, negandoci il panorama dalla cima sulle vette circostanti. Dopo una breve pausa ed il cambio di assetto scendiamo dalla via classica sul versante ovest – sud-ovest della Ramiere: la neve non è continua, ed in alcuni punti è necessario qualche veloce “gava e buta”, ma la neve trasformata è davvero splendida sino ad un centinaio di metri di quota sopra al Bivacco Tornior. Riusciamo comunque a scendere abbastanza con gli sci sfruttando una stretta lingua di neve che giace sul fondo di una comba piuttosto chiusa, che ci deposita ad una trentina di metri di quota sopra al bivacco. Dopo qualche minuti a piedi possiamo già rimettere gli sci e, con qualche spinta qua e la su neve marcia e pesante, ritorniamo al punto in cui abbiamo messo gli sci all’andata intorno a quota 2.400 m.: da qui “deportage” sci in spalla sino alla macchina

Oggi in compagnia dei Confratelli Andrea l’Occitano e Luca il Libero-Battitore, abbiamo rubato una mattina al lavoro e ci siamo regalati una faticosa ma piacevole “classica primaverile di fine stagione”

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