Rama (Monte) e Monte Argentea da Case Soprane, anello

Rama (Monte) e Monte Argentea da Case Soprane, anello
La gita
davlink95
3 22/04/2023
Accesso stradale
A Case Soprane lo spazio per l'auto è piuttosto limitato per l'assenza di un qualche spiazzo; è necessario lasciare la macchina lungo la strada.

Partito da Case Soprane, mi sono subito addentrato nel bosco con l’iniziale intenzione di seguire il segnale “triangolo bianco” che mi avrebbe dovuto condurre sull’Argentea per una via piuttosto diretta lungo il crinale che intercetta Rocca Turchina e Rocca Negra. Purtroppo causa scarsa presenza di paline e di segnaletica adeguata ho proseguito dritto finendo per risalire il selvaggio vallone del Rio di Lerca prima su mulattiera e poi su un sentiero vero e proprio lungo il lato sinistro orografico. Nella parte alta la traccia attraversa zone più brulle ed erbose sino a incrociare il Ricovero Padre Rino. Da qui si è in breve sul crinale e quindi sulla sommità dell’Argentea, da cui si può gustare uno splendido e vasto panorama. Tornato sui miei passi e superato il rifugio Argentea, ho seguito l’AVML lungo la vasta dorsale in direzione di Prato Rotondo. Giunto presso la Colletta Montebello, si arriva in breve alla cima del monte Rama dopo aver aggirato la Cima Fontanaccia. Sono poi tornato sui miei passi fino al suddetto valico e da qui sono disceso nell’aspro e appartato vallone percorso in salita con la speranza, poi svanita, di raccordarmi con il sentiero seguito in precedenza cercando di intercettare un bivio segnato sulla cartina ma non reperito affatto. Ho quindi concluso la lunga camminata di 22 km giungendo fino a Lerca e da lì su asfalto fino a Case Soprane.

Prima camminata svolta nel Geoparco del Beigua che mi ha condotto su due cime alquanto panoramiche. Peccato per il meteo dalle velature molto marcate che ha limitato non poco la vista tanto sull’arco ligure quanto sulla catena delle Alpi Occidentali. Altra nota dolente è l’incuria del sentiero di salita e di discesa (eccetto l’AVML), il quale pur essendo sempre ben tracciato è piuttosto sconnesso e sassoso (talvolta sembra di camminare sul greto di un fiume che non su un sentiero di montagna) e presenta poche e non sempre chiare indicazioni segnaletiche (consigliato portare appresso un dispositivo di geolocalizzazione). Si tratta però di ambienti inconsueti e interessanti dominati dalla possente mole del monte Rama che incombe sul vallone sottostante scavato dal rio che si incunea tra aspre formazioni rocciose che ricordano un canyon.

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