Abbiamo attaccato presto, verso le 9.00 per avere la parete tutta al sole (a patto di essere lesti)
L1: 5c tiro lungo con poche protezioni distanti, pericoloso in caso di caduta anche a causa del pietrisco presente
L2: 6a+ bello e ben chiodato
L3: 6c partenza su strapiombo pronunciato con chiusure decise, poi muro leggermente strapiombante delicato negli ultimi metri, prese sempre nette, obbligatorio per raggiungere l’ultimo spit con piedi spalmati e allunghi per le dita
L4:7a primi tre spits vicini ma non proprio da A0, poi non andare dritti, ma uscire a sinistra per poi riprendere la via a destra sopra il tetto, verticale e continua sul 6a+
L5: 3 trasferimento alla parte superiore della parete, spits lontani, alcuni passaggi non mi sono sembrati proprio banali
L6: 6a+ placca delicata su microappigli, aderenza strepitosa, bello e chiodato lungo ma bene
L7: 6b altro bellissimo tiro su muro/placca delicato chiodatura distanziata, obbligatorio
L8: 6c+ tiro carino ma non bellissimo, dopo i primi metri si affronta un corto strapiombo (tre spits vicini) per attraversare a destra su placca e tirare dritti in sosta più facile
L9: 3 traverso a destra per uscire in cima (attraversare sempre verso destra fino all’uscita)
Via da consigliare con un solido 6b a vista in scioltezza per potersela godere e per riuscire a portarla a termine.
In compagnia di Federico Miorelli, una vera forza della natura. Grazie per avermi dato la possibilità di tornare in questo angolo incantato, a rivedere queste pareti, a toccare con mano questa roccia, è stata una bellissima e piacevolissima sorpresa. Con tutte le vie e pareti a disposizione ci siamo trovati altre due cordate di spagnoli dietro (e macinavano i tiri come passeggiare in spiaggia) e una cordata che ha percorso la cresta integrale della Raisin, sempre spagnoli. Molti escursionisti in giro. Campeggi stracolmi. Avvistato tantissimi animali, tra cui due bellissimi esemplari di gipeti dalla cima.
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