Non ero mai stato in questo punto della Val di Rhemes. Più ripido ed appariscente del lato opposto (Grisenche).
Da qui passa l’alta via n.2, ed in effetti ci sono un pò di escursionisti in giro, nonostante il tempo pessimo di questi giorni.
Il sentiero è ben tracciato su ambo i versanti. Una volta arrivato dall’altra parte raggiungo facilmente la base del ghiacciaio, che dal Col Fenetre non si vede, ma dove per mia fortuna ci sono già stato.
C’è già una traccia un pò arrotondata dalla pioggia, fin dai primi nevai. La traccia sale sul lato sinistro del ghiacciaio evitando una larga chiazza di ghiaccio vivo al centro.
Qui 2 anni fa il ghiacciaio era già tutto scoperto fin dai primi di luglio, e avevo dovuto fare dietrofront.
La pendenza non è troppa, ma se si scivola di qui si finisce sulle rocce alla base e poi nel burrone sottostante. Quindi guardo bene dove appoggio i ramponi!
Sulla cima c’è una piccola lapide con croce che ricorda la morte di una donna di lingua inglese.
Già che ci sono provo anche a salire il Monte Forciaz, ma a metà rinuncio perchè più difficile di quanto pensassi. (Qui ho appurato personalmente che sulla “guida dei Monti di Italia” ci sono descrizioni messe veramente a vanvera, sia della Rabuigne che del Forciaz).
Nulla da segnalare per il ritorno. Eccetto che la discesa dal col Fenetre mette a dura prova le ginocchia, e che è scoppiato un temporale quando mi mancavano 100 metri alla macchina. Chissa quel poveraccio che ho visto a metà discesa…