Arrivati solo all’Alpe Colli.
Prima precisazione: dalla chiesa del Berchiotto conviene proseguire per qualche decina di metri ed imboccare una nuova strada sterrata che sale ripida per 130m, al suo termine si imbocca bene il sentiero.
Seconda precisazione: al pianoro del traliccio si deve andare in direzione della grossa aquila gialla disegnata su un masso (si riconosce l’animale quando si è vicini, prima sembra solo una grande macchia) e NON seguire la freccia blu sulla porta dell’alpeggio che porta verso una bella traccia che però dopo un quarto d’ora si perde nel nulla e dà inizio ad un ravanamento colossale.
Fiduciosi per le previsioni meteo partiamo di gran carriera dalla chiesa di Berchiotto ma all’alpeggio sbagliamo miseramente direzione non vedendo la traccia invasa dalla vegetazione e ravaniamo per un’ora e mezza fino a trovare quella corretta. Riprendiamo a salire lungo un sentiero per buona parte invaso dall’acqua e dalle cacche vaccine facendo sempre attenzione a cercare le tacche per non ravanare nuovamente. La nebbia fitta non aiuta come anche il sentiero a tratti quasi scomparso, spesso torniamo sui nostri passi… Superato il bivio per Frassinetto e raggiunta l’Alpe Colli, un cane ci incita a fare dietro front e noi, ben volentieri viste le condizioni del percorso, ci ritiriamo. Da rifare con una giornata tersa e con sentiero asciutto.
Con Bubbola. Nessuno in zona.