In effetti capisco lo sconforto e lo stupore da chi muove i primi passi su questo tipo di terreno.
Il primo terzo è sicuramente il più pepato, facili passi di arrampicata su cenge ascendenti ma in parete aperta che
accentuano il senso di vuoto e mettono subito in risalto il nostro feeling con l’esposizione, e per finire e saltare in cresta,
un singolo passaggio facile ma completamente nel vuoto.
Segue un secondo terzo molto tranquillo, si è sul crestone largo e per lo più si cammina tranquillamente, ma non conviene
rilassarsi tanto, a breve inizia l’ultimo terzo con subito un bel passaggino verticale non proprio su zanche,( in discesa l’ho evitato
aggirandolo per cresta) si prosegue ora con passaggi più facili ma a differenza della prima parte qua il terreno è più verticale ed a tratti esposto, ma dà molto meno fastidio che nella prima parte.
Per concludere, paragonando questo itinerario alla Sud del Viso, tralasciando il dislivello e la quota, direi che qua si arrampica di più e si è più in esposizione, ma queste sono mie impressioni personali.
Oggi bella giornata e poca gente , un paio di ragazzi che scendevano mentre io salivo, e una coppia di turisti tedeschi che salivano dopo aver fatto una via sullo zoccolo. Come tempi 1 ora e 45 dalla macchina, idem in discesa.