Prou Ballou (Rocche du) – Via Gino Musso

Prou Ballou (Rocche du) – Via Gino Musso
La gita
astrovaldo
2 18/12/2022

Giornata ventosa ma soleggiata, la via è entrata completamente in ombra intorno alle 11.00/12.00.
Abbiamo avuto molta difficoltà ad orientarci e pensiamo di aver attaccato erroneamente L3 della Via Catte (su sperone situato all’altezza di un ometto presumibilmente prima di quello della Gino Musso e con la base segnalata da una freccetta azzurra) recuperando poi la via effettuando un traverso lungo un canalino erboso con qualche albero partendo da quello che a posteriori supponiamo essere L4 della Via Catte e intercettando quella che dovrebbe essere la sosta S5 della Via Gino Musso (allego fra le foto l’itinerario ipoteticamente svolto, evitate il nostro errore).
La chiodatura è piuttosto disomogenea: ravvicinata e sicura nei passaggi con le maggiori difficoltà ma quasi assente nei passaggi più semplici. Questo fattore rende paradossalmente molto piacevole scalare sui passaggi più duri, ma disorienta parecchio laddove vi siano difficoltà intorno al III grado, rendendo spesso difficile capire quale possa essere il passaggio giusto per restare sulla via, essendo questa piuttosto discontinua.
La roccia è risultata a nostro avviso di bassa qualità: forse abbiamo avuto solo sfortuna ma al mio socio si è rotta una presa in mano e a me si è spaccato un pezzo di lama laterale piuttosto grossa sotto un piede, fortunatamente senza nessuna conseguenza a parte qualche graffio.
Alla fine della via abbiamo percorso il sentiero bollo azzurro per ricondurci al sentiero croce rossa, ma questo risulta poco segnato e in gran parte infestato dai rovi. Probabilmente sarebbe stato più conveniente puntare direttamente verso il sentiero croce rossa, che taglia la base del Pennone e che è decisamente in ordine.
Abbiamo erroneamente lasciato la macchina allo spiazzo alle coordinate 44.432602, 8.723890: al ritorno abbiamo incontrato un ragazzo molto gentile e molto cordiale che stava sfoltendo un oleandro che copriva completamente il cartello che indicava quello stesso spiazzo come parte di una proprietà privata (sicuramente lo stava sfoltendo proprio a causa della nostra “invasione” e per rendere nuovamente visibile il cartello).
Dopo le doverose scuse, il ragazzo ci ha detto per una prossima volta che procedendo sulla stradina asfaltata sulla destra della curva si raggiunge uno spiazzo laterale in cui poter lasciare la macchina tranquillamente.
Ad ogni modo non credo che la prossima volta tornerà a breve, anche se rimango curioso di percorrere integralmente e in maniera corretta tutta la via, che comunque è inserita in un contesto molto particolare presentando sempre una vista invidiabile. Inoltre la possibilità di divertirsi così vicino a Genova e in un luogo così solitario non è da sottovalutare.

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