Abbiamo preferito questo itinerario rispetto al Civrari valutando che l’esposizione a sud ci regalasse una neve migliore.
La salita del valloncello risulta molto piacevole e anche il residuo di valangone nella parte bassa non dà problemi.
Abbiamo risalito la cresta fin dove possibile ma ci siamo fermati a venti metri di dislivello dalla vetta in quanto, nonostante la quota relativamente bassa, le condizioni diventavano serie : cresta affilata oppure con cornici aggettanti, pendii laterali in cui nuotare in un metro e più di neve instabile.
La discesa è bella e remunerativa con ottimo firn. Raggiunto l’itinerario del Civrari abbiamo seguito le tracce dei più che, invece di fare il consueto traverso, scendono il fondo del vallone, dove la neve insospettatamente migliora via via.
Giunti sotto le Muande Freste, con percorso di fantasia ci si barcamena a traversare nel bosco verso sinistra, sino a rintracciare prima un sentiero (5 minuti di sci a spalla) e poi i prati che riportano direttamente in paese, di fronte all’auto.
Ci sarebbe anche il bel pendio Est che scende direttamente dalla vetta, ma l’esposizione e la neve, per ora, non lo consigliano. Anche il canale est che scende verso la Sourela non appare ancora in condizioni per neve sfondosa.