Saliti il sabato al Rifugio Mezzalama, consigliatissimo sia per le dimensioni (molto piccolo e accogliente) sia per il trattamento ricevuto, si mangia molto bene e i gestori sono accoglienti e simpatici. Avvicinamento lungo ma con un panorama spettacolare!
Esiste un servizio taxi che conduce al Pan di Verra superiore, che noi ovviamente non abbiamo preso in considerazione nemmeno lontanamente.
Dal Mezzalama 380m di dislivello in più il giorno della vetta, ma visto il trattamento ricevuto ne vale la pena!
Ancora qualche nevaio per raggiungere il rifugio Guide d’Ayas, percorribile senza ramponi.
Da qui traccia autostradale, un paio di crepacci visibili ma ancora coperti.
Noi siamo saliti per la cresta rocciosa, con attesa in coda di circa 45minuti, causa cordate partite dal rifugio Guide d’Ayas. Ci sono due catene a cui assicurarsi e buoni appoggi per i ramponi, anche sulla placca.
Giunti alla sella con la statua della madonna, si prosegue, due tracce, che consentono lo smistamento del traffico: una per cresta, una che aggira la vetta salendo più dolcemente, che si raggiunge in 10-15 minuti.
Per evitare l’intasamento nel canalino (un gruppone aveva attrezzato una sosta, da cui i partecipanti si calavano con machard ad uno ad uno, attesa eterna!!) siamo scesi buttando giù una doppia, con una corda da 60m, dalla sosta accanto alla madonna sino alla base della placca attrezzata.
Un ringraziamento ai gestori del Rifugio Mezzalama, che mi hanno anche prestato un paio di scarpe per poter scendere a valle, poiché i miei scarponi si sono completamente aperti!
Se qualcuno trovasse una piccozza Grivel rossa al colletto con la statua della Madonna, per cortesia mi contatti, l’abbiamo dimenticata.