Pisgana (Vedretta di) dal Passo del Tonale per il Passo della Valletta

Pisgana (Vedretta di) dal Passo del Tonale per il Passo della Valletta
La gita
larix66
4 20/02/2016
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte inferiore gita)
Polverosa
Quota neve m
1200
Equipaggiamento
Scialpinistica

Gita avventurosa, durata più del previsto, con meta il Monte Venezia. Dal Passo Presena seguiamo le tracce esistenti lungo l’itinerario qui descritto. Scendendo verso il Lago Mandrone troviamo neve rimaneggiata dall’azione congiunta di sole e vento, con qualche tratto ancora polveroso. Lo spessore è comunque ridotto e si avverte la mancanza di uno strato di fondo; si toccano spesso le rocce. Dopo una lunga risalita giungiamo finalmente in vista del Passo della Valletta, dove incontriamo gli autori della traccia che ci hanno preceduto. Qui il vento si fa decisamente forte e ostacola parecchio la fase di salita soprattutto sul ripido tratto che precede il passo, dove cominciano a formarsi lastroni. Decidiamo, vista l’ora, di rinunciare alla vetta e ci prepariamo a scendere; poco sotto il passo il vento non si sente più e la neve è uno spettacolo di polvere recente. Dopo un primo tratto di discesa senza paragoni ci spostiamo a destra per evitare i seracchi del fronte del ghiacciaio. Anche qui si avverte la mancanza del fondo e talvolta solette e lamine entrano in contatto con la roccia. Raggiungiamo un ripido canale addossato alla parete alla nostra destra che, visto dall’alto, non sembra percorribile in queste condizioni. Dobbiamo quindi risalire una decina di metri, con uno sforzo notevole, per poi scendere lungo un costone più a sinistra, occupato da una fitta boscaglia di ontanelli, evitando alcune formazioni di ghiaccio. Raggiunto il fondo della valle terminano le difficoltà ma la discesa è ancora lunga. Su neve sempre polverosa, forse anche più abbondante che in alto, seguiamo la strada che riporta sulle piste da cui raggiungiamo l’abitato di Ponte di Legno quando ormai è quasi buio.

Gita in compagnia di Cristian; con noi sul percorso altri 9, emiliani e orobici, a cui vanno i nostri saluti.

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