![Dalla sella a quota 1613 m](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/e1dd0c2b-9afa-43e6-be7e-fd2964eb1265-320x240.jpg)
![il ripido tratto di salita terminale per la Bagola Bianca](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/9205269b-0476-4e8b-aae0-ec4d1f12c9c4-320x240.jpg)
![sulla cresta finale](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/6e61b92c-28e7-42c0-8bf7-b44b9043845a-180x240.jpg)
![verso la vetta](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/4c060dd7-0ca0-43ce-8c6c-fb0d82a7fa8f-180x240.jpg)
![la Madonnina di vetta](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/6c77495f-2652-4ffb-8105-73f47d859e1b-180x240.jpg)
![verso la Tambura e il passo della Focolaccia](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/f4bdcc25-230e-4ee7-bdb0-57ca598bc0c9-180x240.jpg)
![il suggestivo tratto lungo la via di discesa](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2022/05/cd5088a3-594c-425c-bd40-bb74583f5787-180x240.jpg)
- Accesso stradale
- ok
Dopo tre anni di nuovo sulle Apuane.
Partenza da Genova di buon mattino alla volta della Val Serenaia. Parcheggiata l’auto in prossimità del rifugio, si parte: risaliamo per vaghe tracce l’ampio costone, via via sempre più ripido, sino a portarsi sul filo di cresta. Aggirata sulla destra una fascia rocciosa e superato un facile passaggio su roccia, sbuchiamo in prossimità di una sella (quotata 1613 m s.l.m.). Da qui proseguiamo su ripidissimo terreno erboso sino alla calotta sommitale della Bagola Bianca (m. 1807 s.l.m.). Il panorama si amplia ad est sul sottostante lago di Gramolazzo e verso la Garfagnana. Procediamo quindi, in direzione dell’ormai ben visibile Pisanino, sull’affilata cresta terminale. L’esposizione è costante (sconsigliato a chi soffre di vertigini! vietate le distrazioni), su entrambi i versanti. La cresta si innalza via via più ripida e rocciosa (il tratto più difficile, con un passaggio di I/II grado, è aggirabile sulla sinistra percorrendo vaghe tracce sul ripidissimo paleo). Finalmente, raggiungiamo i 1947 metri della vetta dopo quasi 3 ore dalla partenza. Panorama a giro d’orizzonte, un pò limitato a sud dalle vette del Cavallo, del Grondilice e del Sagro. Nella foschia scorgiamo la Palmaria e Portovenere.
Lunga discesa per la via normale, attraverso la Foce di Cardeto e poi fino all’Orto di Donna dove un ottimo e meritato pranzo ci attende. Da qui per la strada marmifera sino all’auto (6 ore totali). Con gli amici Davide, Riccardo e Veronica.