Pigna (Monte) da Roccaforte Mondovì

Pigna (Monte) da Roccaforte Mondovì
La gita
puma
3 12/08/2017
Equipaggiamento
MTB

Come scritto nella descrizione dell’itinerario, la gita comporta delle notevoli salite nella parte ascendente, con poche o punte zone pianeggianti o in discesa; quindi occorrono buone gambe, fiato e tanto allenamento precedente. Dalla baita in poi, però, è tutta una discesa, con modestissime risalite.
Difficoltà tecniche non ce ne sono. L’itinerario permette di ammirare, nei giorni di bel tempo, splendidi panorami sulla pianura e sulle montagne cuneesi e oltre (Monte Rosa, per esempio).
Come scritto anche nell’itinerario, c’è assenza di fonti d’acqua fino alla Baita; qui ho trovato una fonte, indicatami da un pastore, oltre alla possibilità di fare rifornimento alla vicina Baita Elica. Tuttavia non conviene fare troppo affidamento sulla disponibilità di queste fonti; i pastori possono scendere a valle con i loro armenti, la Baita Elica non è sempre aperta, quindi in definitiva conviene salire con una buona riserva d’acqua.
L’itinerario è stato fatto con una MTB full, ma si può fare benissimo anche con una front.
Variante del percorso: chi non volesse fare l’anello, può, una volta giunto alla Baita, tornare indietro sul percorso di salita. Nel tratto in discesa sull’asfalto, nei pressi di un tornante a sinistra, si stacca un single track indicato da una palina “Marguareis Bike”. Si tratta di un sentiero abbastanza tecnico per MTB, con salti (aggirabili), drop, discese ripide, ecc., che costeggia la strada asfaltata e che termina nei pressi della Cappella dell’Olocco. Di qui si ritorna al Colle del Morté e quindi a Roccaforte Mondovì per il percorso di andata.

Giornata splendida senza una nuvola, sole caldo e arietta fresca.
La Baita del Monte Pigna è malinconicamente chiusa; nei pressi solo un pastore con le sue mucche e un gatto delle nevi che aspetta l’inverno per rientrare in servizio. Per contro c’è la Baita Elica che è aperta, qui ci sono un po’ di turisti e la possibilità di mangiare qualcosa (se non ci si è portato nulla nello zainetto), e prendere un caffè, cosa che fa sempre piacere.
Nella discesa, interessante il Rifugio Margherita, costruito negli anni trenta del secolo scorso ma ora quasi sempre chiuso; un cartello ne traccia sinteticamente la storia.
Alla frazione Sant’Anna si può ammirare la facciata della chiesa parrocchiale, molto decorata e ben tenuta.

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