Ottobre si conferma il mese preferito per le vie al Piezza. Oggi tre cordate solo su questa nuova apertura ancora in fase di sistemazione definitiva: due di fini placchisti e una di tortellini Fini.
Caldo quanto basta, e gran lavoro della mescola quasi nuova dopo la mia recente risuolatura e gran gioco di camme: ci siamo proprio divertiti.
Preludio roboante sulle prime due lunghezze (tiri-chiave) poi stenta a decollare veramente cercando i passaggi meno vegetati per arrivare allo scudo terminale, già collaudato con l’apertura della via Marica, con due ultime lunghezze davvero belle. Intermezzo in L6 pure assai bello in fessura da farcire, mi piacerebbe scrivere alla moda che “questo tiro da solo vale il viaggio” se non fosse una colossale puttanata: la via a sinistra è decisamente più varia e con roccia migliore.
Attenzione in L7 due metri sopra la partenza, il comodo albero di progressione è pronto a staccarsi assieme alla grossa toppa di terriccio che lo ospita: se proprio… tirare con cautela.
4 ore per la via, ma ben 2 per le doppie, con incastro temuto e avverato.
La doppia n.5 che passa a fianco del masso solitario abbiamo preferito spezzarla in due, recuperando in verticale le corde sostando su grosso albero poi traverso facile di 10m alla sosta, ma incordati: troppo rischiosa tirarla obliqua, eppure ad altri è andata bene.