Per chi non è “pratico” del tipo di arrampicata i gradi sono strettini. Il 5a di Hagrid è tranquillamente un 5a fino al ribaltamento in placca, dopodiché diventa parecchio psicologico e bisogna fidarsi dell’aderenza. Diciamo che lassù (gli ultimi 5 metri) probabilmente un 5b-5c ci sta tutto. Chiodatura “lunga” per chi è abituato alle falesie “sportive”, io ho apprezzato perché forza chi sale a scalare senza pensare alle protezioni e quindi cercando e godendosi i movimenti. Roccia ottima, solida e aderentissima.
Con Carlotta e Agnese, la prima prova l’apertura e al passaggio tra il 2° e il 3° spit rinuncia perché “lungo”. Effettivamente bisogna fidarsi di sé stessi e della roccia: una volta messa su la corda, sale senza patemi (la testa a volte fa più danni che altro…). Agnese, al suo primo V, sul ribaltamento ci pensa un po’ chiedendomi “ma qui come sei salito?”, poi ascoltando il mio “fidati delle scarpette” si spalma in aderenza e sale. Brava!
Tornerò sicuramente, l’ambiente è bello e come “palestra” per familiarizzare con il granito dell’Orco è ottima.